Pietro I Romanov, detto Pietro il Grande, anche per la sua elevata statura, era il figlio di Alessio I e della sua seconda moglie Natal’ja Kirillovna Naryškina, nasce a Mosca 30 maggio 1672 e muore 8 febbraio 1725 in San Pietroburgo, la città ideata e costruita da lui.
Nel 1682, all’età di dieci anni,viene nominato zar della Russia insieme al fratello Ivan V impossibilitato a regnare per problemi psicofisici la sorellastra Sof’ja Aleksejevna Romanov, con l’appoggio degli strelizi, si oppone a questa scelta, optando per il fratello Ivan V, figlio di primo letto di Alessio I. Si determinò un conflitto che ebbe come conseguenza la morte di molti parenti e amici di Pietro che dovette perfino assistere alla morte di alcuni di loro. Sofia ottiene che Pietro e Ivan siano proclamati entrambi Zar con Ivan proclamato maggiore tra i due. Essendo i due sovrani minori, la stessa Sofia ottiene la reggenza e per sette anni governa l’impero. Pietro non sembra particolarmente interessato dal fatto che qualcun altro governi al suo posto e non prende seriamente il suo compito. Si impegna in numerosi passatempi come la costruzione di navi e le regate che vengono poi usate per finte battaglie. Sua madre cerca di forzarlo ad assumere un atteggiamento più responsabile e combina il suo matrimonio disastroso, nel 1689 con Evdokija Lopuchina. L’unione è un completo fallimento e dieci anni più tardi Pietro trova il modo di liberarsi di lei costringendola a farsi monaca. Nell’estate del 1689 Pietro riesce strappare il potere alla sorellastra Sofia la cui posizione si era indebolita dall’insuccesso nella guerra in Crimea e Sofia viene perciò detronizzata. Per convenienza strategica Pietro sceglie di continuare la commedia della coreggenza con il fratellastro ma non ha ancora il completo controllo della gestioni degli affari della Russia; solo dopo la morte della madre nel 1694 Pietro diviene del tutto indipendente. Nel 1696 muore Ivan V, e ufficialmente Pietro rimane il padrone assoluto della Russia. Sin dal principio, promuove ampie riforme volte a modernizzare il suo paese e influenzato dai suoi consiglieri occidentali, riesce a trasformare la Russia in una potenza marittima. Pietro incontra spesso molta opposizione alla sua politica di riforme e questo lo porterà a sopprimere con brutalità qualunque forma di ribellione verso la sua autorità. La Russia possiede sbocco solamente sul Mar Bianco mentre il Mar Baltico è saldamente controllato dalla Svezia. Fra gli obbiettivi dello Zar c’è quello migliorare la posizione della Russia sul mare cercando di ottenere il controllo di un maggior numero di sbocchi. Il primo obiettivo di Pietro è la cattura della fortezza di Azov. Nell’estate del 1695 organizza la campagna di conquista che si rileva però un totale fallimento. Pietro fa ritorno a Mosca e si organizza per un nuovo attacco costruendo delle grandi navi. Nel 1696 parte per una nuova offensiva con una flotta di circa trenta navi e dopo pochi mesi cattura Azov.Il secondo obbiettivo è L’impero ottomano, ma Pietro il grande è pienamente consapevole che la Russia non può affrontarlo da sola, decide quindi di trovare degli alleati, così nel 1697, parte verso l’Europa, seguito da numerosi consiglieri per cercare aiuto dai monarchi europei. La missione non ebbe successo: la Francia rifiutò perché tradizionalmente alleata del sultano mentre, mentre l’Austria non desiderava nessuna guerra perché voleva mantenere la pace a Est, mentre era impegnata nelle guerre all’ovest. Nonostante il fallimento della sua strategia anti-ottomana, Pietro continua comunque il suo viaggio in Europa. Visita l’Inghilterra, il Sacro Romano Impero e la Francia, viene a contatto e rimane affascinato dalla cultura occidentale. Nel 1698 decide di tornare in Russia a causa di una ribellione che viene repressa ancora prima del rientro dello zar. Le truppe a lui fedeli perdono un solo soldato negli scontri, ma Pietro reagisce con molta brutalità verso gli ammutinati: uccide e tortura oltre 1200 persone, w per alcuni di loro assumerà personalmente le funzioni del boia. Gli strelizi (traditori) sono stati dispersi e la sorellastra di Pietro, Sofia, anima della ribellione, è costretta a diventare monaca e a rinchiudersi in un convento. Immediatamente Pietro pone termine al suo matrimonio con Evdokija Lopuchina, da cui ha avuto tre figli, ancora in vita rimane solamente Zarevič Alessio. Il lungo viaggio in Europa convince lo zar che la cultura dell’Europa occidentale é superiore alla tradizione russa. Egli ordina a tutti i suoi cortigiani e ufficiali di tagliarsi le lunghe barbe e di vestire all’occidentale, e se qualcuno dei boiari insisteva a conservare la barba doveva pagare una tassa di cento rubli all’anno. Nel 1699 Pietro occidentalizza anche il tradizionale calendario russo abbandonando la presunta data della creazione del mondo in favore di quella della nascita di Cristo. Pietro, sapendo che l’impero ottomano é troppo forte per la Russia, decide di stipulare un trattato di pace con esso, si concentra verso Mar Baltico controllato dall’Impero svedese dalla metà del XVII secolo e con l’appoggio di Norvegia, Sassonia, Danimarca e Regno di Polonia, dichiara guerra alla Svezia guidata dal re Carlo XII. La Russia subisce disastrosamente nella battaglia di Narva (1700).
Immediatamente Carlo XII approfitta del momento e lancia l’offensiva contro Polonia e Sassonia.Nel frattempo Pietro riorganizza il suo esercito e conquista l’attuale Estonia. Carlo XII sbaglia a essere troppo sicuro di potere battere la Russia in qualsiasi momento, ignora l’azione dello zar e continua a combattere in Polonia e Sassonia.Mentre polacchi e svedesi sono impegnati nelle loro battaglie, Pietro mette le basi di San Pietroburgo (in onore di San Pietro apostolo), per la costruzione si affida all’architetto svizzero Domenico Trezzini, costruendo numerosi importanti palazzi amministrativi e di rappresentanza. Per velocizzare la costruzione della nuova città, Pietro proibisce qualsiasi costruzione di edifici in pietra al di fuori di San Pietroburgo, cosicché tutti gli scalpellini sono costretti a contribuire per la costruzione della nuova capitale russa. Nel 1707 Pietro si sposa segretamente con Martha Skavronskaja Martha, una lituana di povere origine che si converte alla religione ortodossa con il nome di Caterina.Il re di Polonia Augusto II, dopo diverse sconfitte contro la Svezia, abdica e lascia libero Carlo XII contro la Russia che viene invasa nel 1708. Nel 1708 dopo il suo ingresso in Russia Carlo sconfigge Pietro nella battaglia di Golovčin, ma successivamente subisce una disfatta nella battaglia di Lesnava con gravi perdite. Dopo questa dura sconfitta Carlo XII abbandona il suo piano di marciare verso Mosca.Carlo XII non accettando l’idea di ritirarsi in Polonia o di tornare in Svezia, invade l’Ucraina, e Pietro con un’ intelligente strategia si ritira verso sud distruggendo tutto ciò che potrebbe servire agli svedesi per sopravvivere nel freddo dell’inverno. Nell’estate del 1709 Carlo XII rinnova i suoi sforzi per conquistare l’Ucraina ma si trova ad affrontare un nemico molto più forte ed aggressivo, e subisce gravi perdite nella battaglia di Poltava (27 giugno 1709), finalmente Pietro raccoglie i frutti di anni di lavoro per potenziare il suo esercito, infliggendo al nemico gravi perdite e catturando quello che ne rimane. L’esito di questa battaglia ribalta definitivamente le sorti della guerra: in Polonia Augusto II va al trono mentre Carlo XII cerca sostegno dall’Impero ottomano nel tentativo di convincere il sultano Ahmed III ad aiutarlo a riprendere la guerra. Nel 1711 Pietro dichiara guerra agli ottomani, ottenendo risultati disastrosi al punto che la Russia, per ottenere la pace, deve cedere i porti sul Mar Nero conquistati nel 1697, in cambio il sultano espelle il re di Svezia.Pietro ha maggior fortuna a nord e conquista la Livonia respingendo gli svedesi all’interno della Finlandia, che verrà occupata in larga parte nel 1714. Malgrado le sconfitte Carlo XII continua a combattere e la pace viene raggiunta solamente dopo la sua morte in battaglia, e nel 1718 comincerà l’apertura di trattative di pace. Nel 1717 viene smascherata una congiura guidata dal boiaro Alexandr Kikin, che era a capo di vari oppositori di Pietro I, attorno a Aleksej, il figlio maggiore di Pietro. Nel 1718 viene emessa la sentenza di condanna a morte per tutti i cospiratori, incluso Aleksej. Anche la madre di Aleksej viene perseguita a causa di false accuse di adulterio. Gli ultimi anni di regno di Pietro I ci sono stati ulteriori riforme. Nel 1720 la Svezia firma la pace con tutti eccetto la Russia con cui firmerà poi il trattato di Nystad nel 1721, che mette fine alla Grande guerra del nord. Nel 1721, dopo aver concluso la pace con la Svezia, viene proclamato Imperatore di tutta la Russia. Tale titolo non viene riconosciuto da tutti i monarchi europei, ma solo da Svezia, Polonia e Prussia. I monarchi temono che il titolo imperatore esprima la superiorità sui semplici re e molti regnanti temevano che Pietro volesse proclamare la sua autorità su di loro come, a suo tempo, l’imperatore del Sacro Romano quando Impero aveva proclamato la sua supremazia su tutte le nazioni cristiane.Nel 1722 Pietro crea un nuovo ordine gerarchico per la nobiltà conosciuto come Tavola dei Ranghi, in esso la posizione è, formalmente, determinata dalla nascita.Allo scopo di privare i boiari del loro potere Pietro afferma che la posizione può essere determinata dal merito nel servizio all’imperatore. Sempre con lo scopo di ridurre il potere dei boiari ha già, alcuni anni prima, soppresso l’assemblea dei nobili (forma di consiglio dello zar) sostituendola con un senato di dieci membri di sua nomina. La Tavola rimane in vigore fino alla fine della monarchia in Russia nel 1917. Pietro introduce anche nuove tasse allo scopo di trovare i fondi per la costruzione di San Pietroburgo. Abolisce la tassa sulla terra e quella sulla famiglia sostituendole con un’imposta pro-capite. Le tasse sulla terra o sulla famiglia erano pagate solamente dai proprietari o da coloro che mantenevano una famiglia mentre la nuova tassa è pagata da tutti compresi servi e poveri. Nel 1724 associa al trono Caterina, la sua seconda moglie, attribuendole il titolo di Imperatrice anche se peraltro mantiene nelle sue mani tutto il potere. La sua ultima iniziativa militare fu la spedizione in Persia (1721-1724). Dawd Beg, khan persiano, nell’agosto 1721 occupa Shemakha, importante emporio russo sul Mar Caspio, nel kahanto di Shirwan, depredandone le mercanzie. Per ritorsione Pietro inviò 50.000 soldati con 80 navi nel mar Caspio, facendo occupare la penisola di Agrakane conquistando Derbent, mentre lo zar di Kartli Vaktang IV con 30.000 uomini e il patriarca armeno con 8.000 soldati, alleati ai russi, marciano con Dawd Beg a Ganjia. Nel 1723 le truppe russe conquistano le province di Ghilan e Bakù. Gli Ottomani accorrono in aiuto di Dawd Beg e invadono Kartli, conquistano Tbilisi e i khanati di Erivan eTabriz. Nel settembre 1723 i Persiani chiedono la pace e si alleano con i Russi ai quali è ceduta Derbent, Baku, Ghilian, Mazanderam e Astrabad (litorale occidentale e meridionale del Caspio). Nel giugno 1724 è firmata la pace russo-turca: gli Ottomani ottengono la Georgia, Erivan, Kasvin e Shemakhà.Nel 1725 è completata la costruzione del Peterhof, un palazzo nei pressi di San Pietroburgo che diventa famoso come la Versailles russa. Non avendo figli maschi viventi, una legge del 1722 dà a Pietro il privilegio di scegliere il suo successore. Egli scelse la moglie Caterina. Pietro morì nel 1725, e fu seppellito nella Cattedrale di Pietro e Paolo, nell’omonima fortezza da lui voluta a San Pietroburgo.
Arman Golapyan