Il 20 novembre è una data importante per il mondo ma in particolare per i tutti i bambini e le bambine. In questa data Generale delle Nazioni Unite ha adottato La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rights of the Child – CRC). Perché è importante questo accordo internazionale? Oltre che per la larga adesione mondiale (la più ampia della storia con ben 193 ratifiche di stati membri) si stabiliscono in sostanza i diritti dei bambini come soggetti di diritto attivi e perfettamente equiparati agli adulti. La convenzione è costituita da 54 articoli e due protocolli opzionali che riguardano argomenti specifici : l’utilizzo dei bambini in guerra e lo sfruttamento sessuale. Volendo essere sintetici i 54 articoli si poggiano su 4 principi fondamentali che hanno ispirato tutta la materia oggetto della Convenzione. Il primo principio è quello che, partendo dalla definizione di bambino come persona di età inferiore a 18 anni, stabilisce che tutti i bambini sono uguali indipendentemente dalla loro etnia, lingua, religione e sesso. Il secondo principio sancisce che gli stati membri devono promulgare le loro leggi avendo presente che i bambini devono avere la priorità. Nel terzo si afferma che al bambino devono essere assicurati da parte dei governi, la sopravvivenza e lo sviluppo, mentre nel quarto ed ultimo principio si afferma il diritto dei bambini ad essere ascoltati nelle cose che riguardano la loro vita. Ma non solo. Le loro opinioni vanno tenute in debita considerazione . Come si accennava sopra esistono altri due protocolli che si occupano nello specifico di due problemi gravissimi: l’utilizzo dei bambini soldato che è in realtà un aspetto contro cui la Convenzione tutela i bambini nell’articolo 38 e l’altro fenomeno quello cioè dello sfruttamento sessuale. I bambini sono quindi passati da cittadini di serie “B” a persone a tutti gli effetti, degne probabilmente più di tutti di essere difesi proprio per la loro condizione di esseri indifesi. Tempo fa ho potuto vedere una bella scritta riportata sui muri dei padiglioni dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma che diceva “i bambini hanno il diritto di non essere pazienti”.Ecco questa semplice frase riassume in quale considerazione dovrebbe essere tenuta l’infanzia, un periodo della vita in cui si è semplicemente “piccoli” ma non inferiori. Troppo spesso si adottano decisioni che riguardano i bambini senza tenere minimamente conto di quello che possono pensare perché li si considera immaturi e incapaci di prendere decisioni. La Convenzione invece si riferisce fortemente e chiaramente alla importanza dell’ascolto anche se poi a decidere saranno i “grandi” .A pensarci bene per tutelare l’infanzia sarebbe bastata la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo in cui all’articolo 1 si stabilisce che ” Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.” Ma forse questa dichiarazione è stata recepita come una cosa per persone adulte.
Fabio D’Andrea