Un film coraggioso. Così Isabella Ferrari, dopo polemiche durate diverse giorni, ha definito la pellicola di Paolo Franchi “E la chiamano estate” presentata alla VII edizione del Festival del Cinema di Roma. Un insieme di sentimenti contrastanti, sospesi tra emozione e tensione, per la bella attrice piacentina che, nell'arco dei tre giorni trascorsi tra la presentazione e la premiazione, è passata dai fischi e contestazioni polemiche da parte del pubblico, alla gioia del riconoscimento come migliore attrice. La Ferrari era stata infatti contestata a causa di alcune scene di nudo fortemente erotiche, anticipate dalla sequenza iniziale del film, aperta con un audace primo piano sul sesso dell'attrice. Una scelta che ha scatenato le reazioni di buona parte del pubblico del Festival, che si è accanita contro l'attrice con cori di “vergogna” e fischi. Nonostante il regista abbia presto smorzato i toni dichiarando di non aver voluto dare un taglio provocatorio alla pellicola, non si placa il mormorio sorto attorno al film, una polemica che certo ha contribuito a portare all'attenzione dell'Italia questa produzione. Al momento delle contestazioni, la Ferrari ha invitato il pubblico a porsi con curiosità e senza pregiudizi di fronte al film, dichiarando di aver affrontato l'interpretazione senza imbarazzo e con libertà. Una scelta coraggiosa, quella dell'attrice, che ha affermato di essersi in parte aspettata la reazione in sala durante la premiazione, ma di aver presentato comunque con orgoglio il film. Il premio come migliore attrice attribuito a Isabella Ferrari arriva dunque a coronare un'interpretazione forse audace, ma apprezzata dalla giuria che, colpita dal film, ha dichiarato di averne discusso sino a notte tarda, essendone rimasta particolarmente toccata (P.J. Hogan). Le polemiche mosse al film, e in particolare all'attrice, sono state definite vergognose dalla giuria stessa, che ha saputo cogliere il tema difficile affrontato dall'opera di Franchi, insignito anche con il premo della giuria. La pellicola tratta del difficile rapporto con la sessualità vissuto da una coppia di coniugi: nonostante l'amore della moglie, il marito Dino si aliena dal rapporto fisico coniugale a favore di incontri fugaci. L'anomalia di un amore non convenzionale spinge l'uomo a rintracciare gli ex fidanzati della moglie per invitarli a prendere posto nel suo letto [3]. Una tematica forte, un film difficile che, lo ricordiamo, è stato ben accolto dall'altra metà del pubblico che ha mostrato apprezzamento con numerosi applausi. Giunti al termine di questa discussa edizione (definita “di transizione, ma chiusa con un bilancio positivo” dal sindaco Alemanno), il traviato percorso della pellicola interpretata da Isabella Ferrari è stato coronato con il riconoscimento della giuria che, nelle vesti del presidente Jeff Nichols, ha difeso questo film “che ha fatto arrabbiare molti di noi e molti di voi. Un lavoro che non lascia indifferenti, coraggioso”. Gli scatti della premiazione ritraggono un'Isabella sorridente ed evidentemente sollevata, reduce da un'impresa che, anche se parzialmente incompresa, le è valsa un riconoscimento importante non solo per la carriera, ma anche sotto il profilo personale. È stato infatti premiato il coraggio e l'audacia di un'interpretazione che, andando oltre la superficialità dell'erotico e del nudo, è stata in grado di rivestire un ruolo problematico e intimo. Tra il rifiuto, i fischi e gli applausi, siamo sicuri che le polemiche sorte attorno al film di Franchi presto si ridimesioneranno lasciando emergere l'apprezzamento per una tematica dura e insolita, la storia di un amore inconsueto, vissuto tra il dolce e l'amaro.
Federica Gennari