Sommelier con occhi a mandorla

Se penso ad un sommelier la prima immagine (un po' cinematografica lo ammetto) che mi viene in mente è un ristorante chic in cui ad un certo punto un signore di scuro vestito e con grosso medaglione d'argento, si avvicina al tavolo di raffinati commensali e procede alla degustazione di un vino rinomato tra gli sguardi estatici dei presenti in attesa del verdetto, proferito magari con un accento francese! L'immagine attuale è sicuramente cambiata, ora i sommelier sono pragmatici professionisti del vino e in questo pianeta tradizionalmente riservato agli uomini è sempre più frequente ad esempio trovare donne appassionate e competenti. La fotografia scattata all'inizio subisce un ulteriore cambiamento, e laddove avevo preso come riferimento un signore dall'accento francese, dovrò sostituire una inflessione orientale e più precisamente cinese. Tutto questo per dirvi che l'Università per stranieri di Siena ha organizzato il primo corso di per sommelier in Cina.Si avete capito bene. La prestigiosa università nota in tutto il mondo per l'insegnamento della lingua italiana ha messo a disposizione il proprio prestigio per sovraintendere il primo corso dedicato ai cinesi sulla degustazione del vino. Gli insegnanti terranno le loro lezioni a Shangai e il tutto sarà articolato in tre livelli, ognuno della durata di una settimana circa, in cui saranno affrontate le tematiche della degustazione di cui abbiamo anche parlato nei nostri servizi negli articoli dedicati al profumo, colore , gusto del vino. La cosa straordinaria sarà però che i corsi verranno tenuti da docenti specializzati nell'insegnamento della lingua italiana agli stranieri provenienti dall'Università di Siena e che oltre alle materie più strettamente tecniche avranno il compito di tradurre lo spirito del made in Italy tenendo le lezioni anche in lingua italiana. La trasmissione del messaggio è integrale: non solo occorre formarsi tecnicamente ma bisogna diventare anche un po' italiani per poter assorbire quello che il vino rappresenta per un italiano e il perché questo nostro prodotto è cosi apprezzato all'estero. Questa esportazione di sapere all'estero è un passaggio importante per la nostra tradizione perché porterà diffusione di nostri prodotti nel gigante asiatico a cui dobbiamo guardare con sempre maggiore interesse in considerazione anche della crescente capacità di acquisto cinese. Ma affinché il pubblico cinese scelga di comprare, ad esempio, un Chianti italiano, c'è bisogno che si spieghi cosa è un Chianti e perché è un vino così buono e quindi perché vale la pena spendere eventualmente qualche yuan in più rispetto a prodotti di minore qualità. Tutte queste cose non saranno frutto solamente di un corso ma di una sinergia di politiche commerciali che l'Italia dovrà sviluppare ma che trovano nel primo corso da sommelier in Cina, una giusta via da percorrere.

Carmine de Angelis