Relazione sulle analisi Multispettrali
I) Analisi ad infrarosso bianco/nero
Lo studio dell’ opera con la tecnica dell’ infrarosso non ha permesso di individuare un disegno preparatorio: questo e’ dovuto sicuramente all’utilizzo di pigmenti chiari o non contrastanti con il colore di fondo della preparazione. Questi pigmenti si fondono nei diversi strati pittorici dell’ opera e non assorbono i raggi infrarossi, come invece i neri di grafite, fumo o avorio che sono a base di carbonio. Il fatto di non poter visionare un disegno preparatorio con la riflettografia non ne esclude quindi la presenza.
1- L’ infrarosso ha tuttavia permesso: di dare una migliore lettura della zona scura aumentando i contrasti e oltrepassando alcune stesure scure ma trasparenti ad infrarosso, come si vede chiaramente nello sfondo sugli alberi, mettendo così in evidenza anche le singole pennellate dell’artista;
Particolare ad infrarosso bianco/nero (1200 nm)
2- di far risaltare una zona di riserva, tra lo sfondo e il contorno delle figure, dalla quale si deduce che l’esecuzione dello sfondo è stata eseguita in un secondo tempo;
Particolare ad infrarosso bianco/nero (1200 nm)
3- di mettere in luce alcuni pentimenti attuati dall’ artista nell’ esecuzione delle zampe del cane e sullo stivale di Adone;
Particolare ad infrarosso bianco/nero (1200 nm)
4- di mettere in luce una certa quantità di ritocchi che risultano di tonalità di grigi differente rispetto all’originale grazie ad un diverso assorbimento dell’ infrarosso in funzione della composizione chimica dei pigmenti utilizzati. Questi ritocchi in alcune zone risultano essere stati eseguiti in due epoche diverse visto la loro diversa opacità in campiture cromatiche identiche.
Particolare ad infrarosso bianco/nero (1200 nm)
II) Lo studio generale dell’ opera con l’infrarosso falso-colore ha permesso l’ individuazione di alcuni pigmenti e soprattutto ha messo in evidenza la presenza dello smaltino nel cielo, a sinistra delle figure, che risulta rosso. Il pigmento che risulta blu scuro è probabilmente una ridipintura a base di blu di prussia. Questi dati sono stati confermati dall’analisi ED-XRF eseguita in modo puntiforme come vedremo nella tabella sottostante.
Infrarosso falso-colore (500 – 950 nm).
Tavola V
Lo studio di alcuni particolari con la fluorescenza U.V. ha permesso di evidenziare:
1- la presenza di ritocchi che non risultano fluorescenti;
2 -la presenza di uno strato filmogeno di fluorescenza biancastra sulle zone in ombra del panneggio rosso (probabile legante della lacca utilizzata dall’artista).
Fluorescenza U.V.
Conclusione
Dalle analisi eseguite non invasive si può enunciare che la tecnica di esecuzione e i pigmenti utilizzati (tranne quelli del ritocco) sono coevi all’ epoca d’ attribuzione dell’ opera, vale a dire al XVII sec.
Radelet Thierry