Microsoft: le origini del mito

Data di nascita? 28 ottobre 1955.

Stato civile? Coniugato con Melinda French.

Figli? Tre.

Segno zodiacale? Scorpione.

Città di nascita? Seattle.

Professione? Ex informatico.

Se fosse un indovinello fino a questo punto potrebbe trattarsi di chiunque ma se facessimo una ulteriore domanda tipo: che posto occupa nella classifica Forbes degli uomini più ricchi del mondo? Risposta: Il secondo, non avremmo più dubbi. Nome? Gates. Bill Gates naturalmente. L’uomo che insieme a Paul Allen ha fondato una aziendina di computer anzi di “personal” (la differenza è sostanziale) computer di nome Microsoft. “Personal” in questo caso non è un aggettivo ornamentale ma un nuovo modo rivoluzionario di intendere un calcolatore, si perché il “pc” come lo chiamiamo oggi amichevolmente è pur sempre un calcolatore ed era una macchinario piuttosto ostico da trattare, e quando di due quasi ventenni (Bill è più giovane di Paul di un paio di anni) si avvicinarono all’esclusivo mondo dell’informatica avevano già una idea:addomesticare questi macchinari ostili nel senso di renderli domestici proprio come farebbero due domatori di tecnologia. Iniziano facendo la gavetta e l’agiografia ci parla di un umile garage dove i due appassionati di informatica mettono a punto le loro idee. Nel 1968 pur di fare esercizio decidono di mettersi gratuitamente al servizio della Computer Center Corporation. Il loro compito era quello di trovare gli errori di sistema. Ci riescono talmente bene che per poter impiegare più tempo possibile sul costoso macchinario, cercano di taroccare le ore effettive di utilizzo ma vengono scoperti e allontanati. In seguito i due fondano la Lakeside Programmers Group e attraverso questa riescono tra il 1970 e il ’72 a realizzare un paio di programmi gestionali: uno per le buste paga e l’altro per la gestione del traffico automobilistico. Successivamente i due tentano la via della produzione di pc ma l’esperimento fallisce per cui tornano al software e mettono a punto un programma il Basic per Altair 8800, un microcomputer costruito dalla Model Istrumentation Telemetry System e riescono a scriverlo in appena 4 settimane per di più su un simulatore perché non avevano avuto la possibilità di avere un modello originale della MITS su cui fare le prove. Era appena nato il primo linguaggio per microcomputer. Il programma dunque, nonostante tutto, funziona, la partnership con Paul anche, e Bill in una lettera all’amico/socio, parla per la prima volta di Micro soft . Il marchio Microsoft (tutto intero)verrà registrato l’anno seguente. Nei primi anni ’80 IBM chiede a Microsoft di progettare un sistema operativo per i propri computer destinati all’uso domestico. Ne viene fuori il Microsoft Disk Operating System (MS-DOS).Praticamente la madre di tutti i sistemi operativi, il sistema che ha reso finalmente accessibili le applicazioni ai comuni mortali. Prima del sistema windows infatti, per poter fare delle semplici operazioni occorreva digitare righe di codici noiosissimi zeppi di insidie rappresentate dalle inevitabili imprecisioni nella scrittura. Il codice non ammetteva il minimo errore e il povero utente mandava spesso tutto in blocco il sistema con elevati costi in termini di frustrazione. Windows finalmente si mette dalla parte dell’utente e introduce il famoso pacchetto Office dove viene mettendo a disposizione il sistema che a distanza di 30 anni, con i dovuti aggiornamenti,ancora si usa. Se oggi scriviamo una lettera o elaboriamo una tabella con i conti di casa da pagare, possiamo farlo grazie a programmi come Word o Excel e questo lo si deve a Microsoft e al suo geniale artefice. La semplicità d’uso e la sostanziale stabilità del sistema (i bugs ci sono sempre stati e ci saranno sempre) ha ripagato in senso stretto Gates che è diventato con la sua azienda una delle voci attive più importanti degli Stati Uniti. Ad oggi i numeri di Microsoft sono impressionanti. Volete sapere quanta gente ci lavora? “Appena” 94.000 persone che sviluppano un fatturato di circa 73 miliardi di dollari e un utile netto di quest’anno che si aggirerà sui 17 miliardi, un po’ in “calo” rispetto all’anno precedente ma si sa “c’è la crisi”. Nel 2008 Bill dopo trenta anni passati tra microchip e linguaggi sempre più sofisticati decide di andare in pensione e ora trascorre il suo tempo non in un circolo bocciofilo ma in giro per il mondo, nella nuova veste di filantropo per l’umanità, e, insieme alla moglie si dedica alla beneficenza impegnandosi in crociate anti aids o anti malaria specialmente nel continente africano. Anche in questo campo la fondazione creata dai coniugi Gates, ha fatto le cose in grande destinando alla causa circa 1,5 miliardi di dollari. Ma come in ogni grande impresa che si rispetti non mancano i lati oscuri che i giornalisti del Los Angeles Times hanno scovato in investimenti a dir poco sospetti della Gates Fundation. Azioni che riguardano Royal Dutch, Shell, Eni, Exxon Mobil, Chevron e Total , tutte multinazionali ritenute responsabili dell’inquinamento della Nigeria con conseguente sviluppo proprio di quelle malattie che la Fondazione cerca di combattere. Una posizione quindi a dir poco contraddittoria e difficilmente spiegabile alla luce del buon senso. Non sappiamo se questo impulso a fare del bene con crociate mediatiche contro le malattie mondiali sia genuino o un ennesimo calcolo ma è un dato che anche il suo ex amico/socio Paul Allen si sia dedicato al bene dell’umanità avendo anche lui guadagnato cifre astronomiche. I due si sono amati e odiati parecchio in questi anni. Allen ha sempre accusato Gates di essere un approfittatore e di aver ragionato, parlando di spartizione degli utili in termini di 60-40 invece che 50 -50 , ma pare che ad oggi la cosa sia stata relegata al passato e anzi recentemente Bill ha invitato il vecchio amico Paul a fare anche lui beneficenza per la Fondazione. Sinceramente con calibri di questo peso ci si augura che possano entrare di nuovo in competizione. A chi dona di più per esempio.

Fabio D’Andrea