Maurizio Iori: 68 giorni in cella con lui

C’é un detto orientale che dice: “impari a conoscere una persona solo quando ci viaggi insieme, ci vivi insieme o ci lavori insieme”. Io ho diviso la cella con Maurizio Iori nel carcere di Cremona, vivendoci insieme 24 ore al giorno per 68 giorni. Lo osservavo cercando di capire se veramente poteva aver fatto qualcosa delle cose di cui era accusato. Ricordo che era così gentile che persino il cappellano, Don Felice, gli chiedeva aiuto per parlare con i detenuti che erano in difficoltà. Ricordo che quando rientrava in cella dopo la visita di sua moglie e dei figli, appoggiava immediatamente le loro foto sulla scrivania e cominciava a scrivere loro come se non volesse perdere la loro vicinanza per riuscire a dire quelle cose che la scadenza dell’ora di colloquio aveva interrotto. Ricordo che nonostante le sue difficoltà per il difficile periodo che stava passando , riusciva a dare forza a me e a tutti gli altri. Questa persona mi ha colpito talmente tanto, che quando sono uscito ho voluto conoscere la sua famiglia e condividere il suo drammatico periodo creato gratuitamente da persone superficiali che non danno nessun valore alla vita degli altri, perché la loro vita non ne ha. Penso che, chi non riconosce un valore alla propria esistenza, non sa riconoscerlo in quella degli altri.
A quest’uomo è stata negata la libertà e gli è stata respinta la richiesta per la revoca della custodia cautelare in carcere nonostante il parere favorevole della Cassazione. La motivazione é pericolo di recidività. Tradotto significa che secondo i magistrati lui avrebbe potuto uccidere gli altri suoi figli. Ritengo che gli magistrati e giudici debbano essere più analitici e rispettosi della vita del prossimo e che debbano capire di essere pagati per sanzionare i colpevoli e non per inventarseli. E dovrebbero anche essere capaci di capire, da soli, che un uomo non può amare cosi tanto alcuni suoi figli e odiare al tempo stesso una sola figlia di soli due anni arrivando al punto di ammazzarla assieme alla madre.
I magistrati e giudici dovrebbero avere quindi la maturità di esercitare il proprio potere con giudizio e responsabilità. La verità, che per “convenienza mediatica e scenografia teatrale” non viene divulgata, è che Maurizio ha conosciuto Claudia Ornesi, dopo il fallimento del suo primo matrimonio e prima di mettersi con l’attuale moglie Laura.
Maurizio ha frequentato Claudia e da questa relazione è nata la piccola Livia, bambina che lui ha regolarmente riconosciuto provvedendo anche all’acquisto di una casa a loro destinata e pagando puntualmente 400 euro al mese per il mantenimento.
Purtroppo anche su questo aspetto si è sorvolato, e hanno preferito dare peso alle apparenze anziché ai fatti dipingendo Maurizio Iori come uno sciupa femmine irresponsabile che mette incinta le povere ragazze e scappa.
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Arman Golapyan