Oggi, nel 1966, ci fu l’alluvione di Venezia, nota anche come aqua granda o acqua granda.
Si trattò di un’alta marea eccezionale che travolse la città lagunare, che raggiunse un’altezza record di 194 centimetri, lasciando un ricordo di sè come la peggiore alta marea della storia contemporanea di Venezia.
Una serie di eventi anomali, costituiti da alta marea, fiumi gonfi per le abbondanti piogge e un forte vento di scirocco, causarono l’innalzarsi dell’acqua dei canali della città lagunare fino ad un’altezza senza precedenti di ben 194 centimetri sul medio mare.
Questa disastrosa alluvione creò notevoli danni economici al turismo, al patrimonio artistico e culturale, ai residenti che rimasero senza tetto.
L’alluvione si era estesa in tutta nord Italia, coinvolgendo altre zone d’Italia come i fiumi del Veneto, il Piave, il Brenta e il Livenza. In Friuli lo straripamento del Tagliamento coinvolse ampie zone e comuni del basso, come Latisana, mentre in Trentino la città di Trento fu alluvionata pesantemente dallo straripamento dell’Adige. In quel giorno il fenomeno più grave per l’Italia fu l’alluvione di Firenze, creando notevoli danni al patrimonio artistico e culturale.
Fra i casi fortunati ci fu quello delle opere di “Peggy Guggenheim Collection” che si salvarono dall’ondata di acqua perchè erano già state tutte impacchettate in vista di una spedizione a Stoccolma per un’esposizione.
Alessia Marcon