GANGNAM STYLE, FENOMENO SUDCOREANO

PSY è il nome d’arte di Park Jae-Sang (Seul, 31 dicembre 1977), un rapper, cantante e ballerino sudcoreano che, fino a poco tempo fa, nessuno aveva mai sentito nominare in Europa o negli Stati Uniti.
Infatti, il 15 Luglio 2012, è uscito il suo nuovo singolo dal titolo “Gangnam Style”, che diventò presto una hit a livello planetario; la canzone, di stampo k-pop, un tipo di musica elettronica originario della Sud Corea, raggiungendo presto i vertici delle classifiche mondiali: toccò la vetta in America, Inghilterra, Francia, Australia e non solo.
Il brano si riferisce al quartiere più lussuoso di Seoul (Gangnam, appunto), dal quale proviene PSY, facendone una sorta di presa in giro attraverso il testo e soprattutto il video: proprio quest’ultimo, su Youtube, risulta essere il più cliccato di sempre, avendo superato gli 800 milioni di visualizzatori.
Il balletto mostrato nella clip promozionale, eseguito dallo stesso PSY e da svariate comparse locali, imita ironicamente il passo del cavallo: incrociando le braccia e saltellando a gambe larghe, il rapper si è guadagnato l’attenzione globale; su Facebook e in tutto il web impazzano infatti le vignette parodistiche, portando queste mosse a diventare un simbolo di massa immediatamente riconoscibile.

Non è un mistero che la canzone abbia avuto un forte impatto sociale e politico, coinvolgendo numerosi uomini del business e leader internazionali: ne sono un esempio il presidente esecutivo di Google Eric Schmidt, il Primo Ministro britannico David Cameron ed il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon.
Una simile influenza è stata certificata anche dal film Gangnam for Freedom: la pellicola, prodotta dallo scultore Anish Kapoor per supportare la libertà di espressione, ha ricevuto l’appoggio di diverse organizzazioni in favore dei diritti umani, come Amnesty International.
Tra agosto e novembre del 2012, inoltre, tantissime sono state le città che hanno ospitato una serie di flash mob tematici: ovvero migliaia di ragazzi che, ballando al ritmo del brano propagato dai rispettivi cellulari, imitano fedelmente la coreografia originale.

Gabriele Fagioli