A Bruxelles, il 2 giugno 2009, è stato aperto il Museo Magritte , un museo dedicato al celebre pittore surrealista belga René Magritte. Contrariamente a quanto si possa pensare, però, non si tratta di una collezione monotematica: oltre alle tele del suddetto pittore, è esposta una raccolta di opere degli artisti del movimento surrealista locale, oltre alla contestualizzazione e alla conoscenza della corrente artistica surrealista. La sede del museo è l’Hotel Althenloh, un edificio inerente ai Musei Reali delle Belle Arti, che hanno in parte contribuito all’accrescimento della collezione esposta. Attualmente l’allestimento conta oltre 200 opere che spaziano dalla pittura su tela, al manifesto pubblicitario, alla scultura, alla fotografia, al filmato, oltre ad oggetti e gouache. Una vocazione multidisciplinare resa possibile dai contributi aggiuntivi della Magritte Fundation, di Irène Harmoir-Scutenaire e Georgette Magritte, e dalle numerose donazioni private.
Con oltre 500.000 visitatori nel primo anno di apertura al pubblico, il Museo Magritte si conferma non solo un successo, ma anche un essenziale centro di ricerca sull’artista, grazie anche all’archivio on-line sviluppato dalla struttura, strumento importantissimo per lo studio e la conoscenza dei lavori del pittore. Seguendo un allestimento espositivo di criterio cronologico, al primo piano del museo è possibile ammirare le opere realizzate tra il 1898 e il 1929, il primo periodo artistico nel quale Magritte dimostrò un interesse per la metafisica di De Chirico, prese contatti con il gruppo 7 Arts e sperimentò il linguaggio surrealista. Oltre alle tele dell’artista, nelle sale sono esposte alcune lettere della corrispondenza tenuta con alcuni colleghi, quali Paul Nougé, Louis Scutenaire, André Breton (al quale si era avvicinato verso il 1926), Louis Aragon e Paul Eluard. Al secondo piano, sono visibili le opere del periodo compreso tra il 1930 e il 1950: a quell’epoca si ascrivono non solo diverse tele, ma anche alcuni lavori grafici legati alla pubblicità, fondamentali per la carriera di pittore e per la concezione linearmente essenziale dello suo stile.A questa fase si ascrivono le opere più importanti e conosciute del periodo surrealista quali La condizione umana (1933) , alcune delle quali realizzate in Francia, dove Magritte si trasferì nel 1940. L’ultima sezione del Museo è dedicata all’ultima fase artistica dell’artista, del 1951-1967, intitolata “Le Domaine enchanté”: qui si ritrovano opere derivate dal Museo Reale di Belle arti, affiancate a tele prestate al Museo da diversi collezionisti privati, e dunque, di norma, non conosciute al grande pubblico. Il percorso si conclude con una sala dedicata alle proiezioni cinematografiche, dove sono mostrati ai visitatori i film dedicati all’artista e quelli che hanno in parte hanno ispirato la sua produzione artistica. Come anticipato, il percorso espositivo tocca anche altri artisti della cerchia di Magritte , amici dell’artista quali Lecomte, Goemans, Scutenaire e Harmoir.
Federica Gennari