BACH, UNA VITA TRA ARTE E FAMIGLIA

Johann Sebastian Bach nasce il 31 marzo 1685 ad Eisenach, in Germania, da una famiglia di artisti.
Inizia gli studi musicali in tenera età, istruito dagli stessi genitori, dedicandosi principalmente al violino e all’organo.
A 28 anni ottiene il suo primo incarico, in qualità di violinista di corte, presso la cappella del duca Giovanni Ernesto III a Weimar; pochi mesi dopo, invece, diventa organista per conto della chiesa di Arnstadt.
Nel 1708 viene assunto nuovamente a Weimar, come maestro di concerto di Guglielmo di Sassonia, e ivi rimane fino al 1717: in questo lasso di tempo si dedica alle composizioni sacre, scrivendo molte sinfonie adatte a celebrazioni liturgiche.
Trasferitosi in seguito a Koten, riceve la nomina di direttore d’orchestra alle dipendenze del principe Leopold, di fede calvinista.
Poiché il rito di tale religione non prevede l’uso della musica durante le funzioni, Bach decide così di occuparsi esclusivamente di un repertorio profano, realizzando arie strumentali per concerti, feste o celebrazioni.
Nel 1723 Bach si trasferisce per l’ultima volta: è infatti insignito della nomina di maestro del coro e autore all’interno della scuola di San Tommaso, a Lipsia.
Qui ritorna a cimentarsi con armonie sacre, in modo da soddisfare la richiesta di scrivere, ogni settimana, una cantata da eseguirsi alla domenica in chiesa.
Oltre ad un simile compito, Bach cura ed istruisce le parti vocali, dando lezioni di Latino e svolgendo diverse mansioni secondarie.
Muore in questa città il 28 Luglio 1750 dopo una vita laboriosa, dedicata all’arte e alla famiglia: alcuni dei numerosissimi figli continueranno il cammino del padre, diventando celebri e importanti orchestrali.
L’opera di Bach è considerata, dall’esecuzione nel 1829 della Passione secondo Matteo, diretta a Berlino da Felix Mendelssohn, il compendio della musica contrappuntistica del periodo barocco.
Tra i suoi componimenti…
Di carattere sacro: corali, cantate, la Passione secondo Matteo e la Passione secondo Giovanni.
Di carattere profano: i Concerti brandeburghesi, la raccolta di preludi e fughe, Il clavicembalo ben temperato.

Gabriele Fagioli