Le aggregazioni sociali di carattere religioso come le confraternite spirituali o gli ordini monastici, si sono ampliate nel tempo intorno a un luogo considerato sacro come, per esempio, una particolare chiesa o la tomba di un santo con l’edificazione di ostelli per i pellegrini, abitazioni per i confratelli, spezierie e depositi alimentari da usarsi in tempi di ristrettezze.
L’uomo, crescendo la consapevolezza del suo rango spirituale, ha creato forme artistiche più vicine alla comprensione del sacro elevando cattedrali, mosche e templi di dimensioni sempre più grandi e arricchiti da sculture, vetrate, pinnacoli e decorazioni di ogni tipo a seconda dei precetti delle singole Fedi.
L’aderenza al sacro l’ha inoltre, protetto, pur con mille traversie dalle avversità naturali e dalle proprie inclinazioni disgregatrici sia politiche che economiche.
L’archeologia e la storia ci hanno tramandato e fatto riscoprire la presenza del sacro nella vita sociale dei popoli fin dai primissimi albori della civiltà.
La forma dei templi è variata nel tempo secondo le credenze, l’arte, l’immaginazione dei popoli e soprattutto, per le diverse funzioni che il tempio stesso doveva assolvere.
Partendo da un semplice focolare, attraverso una lastra di pietra, l’interno di una caverna, una capanna, si è giunti a forme più evolute quali il tempio ebraico, quelli greci e romani, i templi buddisti e induisti ricchi di immagini, le chiese cristiane e le moschee musulmane.
Il tempio, qualunque ne sia la denominazione religiosa, è un luogo di devozione, adorazione e preghiera a un unico Dio.
Dio è una realtà infinitamente ogni comprensiva e come tale, non può essere compreso. Come si verifica nei mondi minerale, vegetale, animale e umano, lo stadio di esistenza superiore comprende le caratteristiche dello stadio precedente ma non ne è compreso da esso.
La nostra somiglianza a Lui è dovuta alla nostra potenziale capacita di manifestare tutti i Suoi attributi (le virtù), a differenza delle creature appartenenti agli stadi precedenti che ne manifestano un numero molto limitato.
La sacralità del tempio è dovuta soprattutto alla qualità di luogo deputato alla lettura e all’ascolto degli Scritti Sacri e dalla loro influenza nei pensieri e nelle azioni dei credenti.
Il concetto Bahá’i del tempio abbandona le forme e le pratiche liturgiche, caratteristiche di un’età di formazione ed acquista la sua vera funzione di centro di aggregazione spirituale collettiva.
Oltre alla sua struttura a pianta circolare e stellare a 9 lati con altrettanti portali d’ingresso, numero che simboleggia la possibilità di accesso per tutti i popoli della terra indipendentemente dal credo o dal pensiero abbracciato, esso s’innalza su tre piani simbolici: quello umano, quello delle Manifestazione di Dio e la sfera del mondo divino, simboleggiata dall’edificazione di una cupola anch’essa di nove lati.
L’istituzione del Tempio Bahá’i, chiamata « Mashriqu’l-Adzkár», prevede che essa sia immersa nel verdi e sia circondata da una serie di strutture di carattere socio-sanitario-culturale, quali scuole di ogni grado, università, biblioteche, ospedali, case di cura, ospizi, associazioni umanitarie, ecc.
Oggi, al mondo, esistono otto templi bahá’í il cui numero, in tempi relativamente brevi è destinato a crescere. Intorno ad essi sono già esistenti attività che in embrione rappresentano le future funzioni destinate a circondare l’edificio sacro.
Shahrokh makhanian