Bernard Berenson

Gli aforismi di Bernard Berenson

Bernard Berenson
Bernard Berenson

Bernard Berenson, all’anagrafe Bernhard Valvrojenski (Butrimonys, 26 giugno 1865 – Fiesole, 6 ottobre 1959), è stato uno storico dell’arte statunitense vissuto in Italia. Con il suo bestseller internazionale I pittori italiani del Rinascimento” attirò l’attenzione dei grandi collezionisti statunitensi. I suoi giudizi all’epoca godettero di vasta e incontestata influenza nel mondo dell’arte.  Si ritiene che la moglie Mary abbia dato un contributo notevole a varie sue opere.

 

Alcuni dei suoi aforismi:

  • Il presente mi affascina perché è relativamente facile da seguire sebbene più incomprensibile del passato.
  • In che modo un oggetto che non mi dà nessun piacere a riconoscerlo nel vero, diventa, in pittura, l’origine di un godimento estetico? E in modo un oggetto, piacevole in natura, mi dà un piacere più e più intenso, a ritrovano in un’opera d’arte? La risposta, a mio vedere, dipende dal fatto che l’arte esalta ad insolita attività i comuni processi psichici da cui derivano tutti, o quasi, i nostri piaceri; e li immunizza da sensazioni fisiche disturbatrici.
  • La storia è l’arte che non rinnega la conoscenza dei fatti.
  • Pare che l’arte fiorisca meglio là dove l’uomo deve correggere la natura, dove non è scoraggiato dalla sua abbondanza.
  • La coerenza richiede di essere ignoranti oggi come lo si era un anno fa.
  • Credo che un vero amore per l’arte sia un dono, quanto il crearla; e può anche essere che entrambi scaturiscano dalla stessa sorgente mentale.
  • Mi piacerebbe stare all’angolo di una strada molto frequentata, con il cappello in mano, e pregare la gente di buttarmi tutte le ore che hanno sprecato.
  • Definiamo genio la capacità per reazioni produttive contro l’apprendimento di qualcun’altro.
  • Ammazzare il tempo, invece di impiegarlo come la vera sostanza della vita vissuta e non semplicemente trascorsa, è il peccato dei peccati.
  • Nell’arte della pittura – in quanto distinta, si osservi bene, dall’arte del colorire -, quello che conta è stimolare in qualche modo la coscienza dei valori tattili; affinché il dipinto valga almeno l’oggetto rappresentato nella capacità di stimolare l’immaginazione tattile.
  • Due cose mi sorprendono: l’intelligenza delle bestie e la bestialità degli uomini.