Modigliani, Soutine, Utrillo, Valadon, Kisling e molti altri in mostra a Milano al Palazzo Reale, visibile fino all'8 settembre. Esposte ben più di 120 opere per ricostruire il percorso di questi artisti che vissero in un periodo affascinante della storia dell’arte nel quartiere di Montparnasse a Parigi, agli inizi del ‘900. E' la mostra dal titolo: “Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti, promossa dall’Assessorato alla Cultura, Moda e Design del Comune di Milano, Palazzo Reale, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE.
Sappiamo quanto il pubblico di appassionati d'arte ammiri con entusiasmo i celebri "colli lunghi" di Modigliani, le cui opere in mostra fanno da scudo a migliaia di visitatori che hanno in questi mesi affollato le sale di Palazzo Reale. Queste opere non sono state mostrate al pubblico da più di settant’anni, e oggi ricompaiono come per magia, come uscite da un altro mondo. Modigliani era arrivato a Parigi nel 1906 sentendo che quello era il posto dove avrebbe potuto “salvare il suo sogno”. Va a vivere a Montparnasse che, in quegli anni, diventa il quartiere degli artisti; non solo pittori, ma anche scrittori, come Hemingway e Miller, intellettuali come Jarry e Cocteau, rifugiati politici come Lenin e Trockij.
La collezione Netter costituisce un blocco di oltre 120 opere proprio per ricostruire il percorso degli artisti che vissero a Parigi nel quartiere di Montparnasse agli inizi del ‘900: Modigliani, Soutine, Utrillo, Suzanne Valadon, Kisling e molti altri. Il periodo storico e quello che di lì a poco verrà definito bohémien e che, come scrive il curatore Marc Restellini, vede "questi spiriti tormentati" esprimersi "in una pittura che si nutre di disperazione. In definitiva, la loro arte non è polacca, bulgara, russa, italiana o francese, ma assolutamente originale; semplicemente, è a Parigi che tutti hanno trovato i mezzi espressivi che meglio traducevano la visione, la sensualità e i sogni propri a ciascuno di loro. Ed è a Parigi, 'l’unico luogo al mondo in cui la rivolta ha il diritto di cittadinanza', prima a Montmartre e poi a Montparnasse, che quegli artisti – tutti ebrei – si sono ritrovati per tentare la sorte".Torna all'articolo "Montparnasse, quel quartiere crocevia"
Paolo Fontanesi