Gae Aulenti (Palazzolo dello Stella, 4 dicembre 1927 – Milano, 31 ottobre 2012) forse il più noto architetto donna italiano. Con la famiglia si trasferisce a Biella, laureandosi in architettura al Politecnico di Milano negli ani ’50. Gli interessi di Aulenti non si limitano alla architettura. Per una decina di anni collabora con Casabella, uno dei mensili più importanti in Italia, insieme a Domus, delle testate di settore, sotto la direzione di Ernesto Nathan Rogers. Realizza le scenografie di Calderon, Il viaggio a Reims, La Torre tutte opere di Luca Ronconi.Tra le opere di architettura realizzate all’estero ne ricordiamo specialmente una quella del Musèe d’Orsay di Parigi che diede alla Aulenti la fama mondiale di cui gode. Il Musèe altro non era che la Gare d’Orsay ossia una stazione ferroviaria che iniziò a funzionare nel 1900 chiudendo i suoi binari nel 1936. Aulenti la recupera e la trasforma in un museo straordinario per la capacità di inquadrare la luce all’interno dei giganteschi spazi espositivi ponendola in perfetto accordo con la
sensibilità dei francesi che ne apprezzarono specialmente le tematiche floreali delle lunette in stile neo liberty recuperando e non ricostruendo ex novo uno spazio secondo le mutate esigenze per il quale era stato progettato all’origine. Nell’altra capitale, quella italiana, Aulenti si dedica anche ad un prestigioso lavoro di recupero in uno degli spazi più intimi di Roma le ex Scuderie, lo “Stallone” del palazzo del Quirinale, per adibirlo a spazio espositivo. Un lavoro attento alla struttura preesistente che riesce a raggiungere lo scopo senza stravolgimenti ossia trovare una formula spaziale elastica che permetta l’esposizione di grandi rassegne di arte in linea con le moderne norme di sicurezza internazionali .Eccezionale ad esempio è stata la realizzazione di una da rampa di collegamento tra i piani che è diventata uno dei punti di attrazione della struttura. In controtendenza anche il progetto dell’aeroporto di Perugia in cui la Aulenti si sforza, giustamente, di connotare con colori forti o con la presenza di alberi di ulivo, una struttura tecnica come l’ aeroporto laddove in tutto il mondo questi non- luoghi risultano stranianti per il viaggiatore, che riesce, con fatica, a distinguere lo scalo di Madrid da quello di Philadelphia. La Aulenti si dedica con buoni risultati anche nel disegno industriale dando vita ad esempio alla lampada Pipistrello del 1965 (ancora in produzione) e realizzando l’innovativo tavolo con le ruote, un titolo tautologico se vogliamo, ma efficace, che descrive un accostamento rude ma armonioso tra una lastra di cristallo e quattro ruote di carrello industriali. Il tavolino è probabilmente la chiave di lettura di un grande architetto capace delle operazioni intellettuali più sofisticate unite alla passione per la materia, per il piacere dal lei stessa ammesso, di frequentare un ambiente tradizionalmente maschile, il cantiere, per vedere di persona il proprio progetto che giorno dopo giorno prende vita.
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Fabio D’Andrea
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