“Compagna devota fino all’estremo sacrifizio”. (epitaffio)
Jeanne Hébuterne (Meaux, 6 aprile 1898 – Parigi, 25 gennaio 1920) è stata una pittrice francese eil grande amore di Amedeo Modigliani (Livorno, 12 luglio 1884 – Parigi, 24 gennaio 1920).
Cresciuta in una famiglia cattolica, venne introdotta dal fratello André Hébuterne all’interno della comunità artistica di Montparnasse di Parigi, divenendo la modella del pittore giapponese Tsuguharu Foujita (Tokyo, 27 novembre 1886 – Zurigo, 29 gennaio 1968). La perfezione del suo viso, oltre ai bellissimi e lunghi capelli castano chiaro, le valsero il soprannome di “noix de coco – noce di cocco”.
Desiderosa di una carriera artistica, si iscrisse all’Académie Colarossi dove, nella primavera del 1917, conobbe il pittore livornese con il quale andò a vivere, divenendone anche la principale musa ispiratrice.
Il 24 gennaio 1920 Amedeo Modigliani morì e Jeanne Hébuterne venne portata dai propri familiari nella casa paterna, dove, il giorno dopo, la giovane, al nono mese di gravidanza, si lanciò dal quinto piano, morendo sul colpo insieme al bambino da lei portato in grembo.
I familiari di Jeanne, che disapprovavano la sua relazione con Modigliani, la tumularono nel cimitero parigino di Bagneux. Solo nel 1930, dopo dieci anni, ne permisero il trasferimento al cimitero Père Lachaise, nella stessa tomba dell’amato. Il suo epitaffio recita in italiano: “Compagna devota fino all’estremo sacrifizio”.
Negli anni novanta, la cantante francese Véronique Pestel le rese omaggio in una canzone a lei intitolata.