Camminando per le vie di Roma mi è stato impossibile non notare una donna che molto semplicemente “dà un significato alla parola sensualità”. E’ stato inevitabile non girarmi e guardarla mentre si allontanava. La stessa emozione si è ripetuta quando ho visto per la prima volta i suoi dipinti, carichi di erotismo, sensualità e passione.
Si tratta di Lucilla Santolamazza , in arte Lucilla Parra (Tivoli, 17 dicembre 1975), pittrice tiburtina che riesce con il suo pennello a dare, con estrema libertà e genuinità, le ali all’immaginazione erotica di chi guarda.
Lucilla trascorre la sua adolescenza in una comunità Hare Krishna a Firenze, dove si appassiona al mondo dell’arte ed inizia a frequentare l’Istituto d’Arte di Porta Romana.
Nel 1993 appena maggiorenne si trasferisce in Valtellina dove inizia il suo percorso personale. Successivamente si trasferisce nella città di Bergamo, affinando il suo stile pittorico.
Nel 2000 espone in Piazza Statuto di Torino durante l’evento pittorico “La Telaccia d’Oro” e nel 2001, l’anno successivo, si trasferisce nel Lazio dove continua i suoi studi fino al 2007.
Dopo una pausa di sette anni, nel 2014, inizia esperimentare diversi materiali con diverse tecniche.
La sua impronta stilistica, seppur spaziando attraverso diverse correnti, resta inconfondibile e in continua evoluzione, rimanendo sempre nell’olimpo dei artisti trasparenti che con le loro opere fanno trasparire la propria anima.
La pittrice tiburtina con il suo pennello è capace di creare una magia che va oltre una ordinaria pittura erotica; riesce a far percepire la sua anima sopraffatta dalla passione e desiderio, dalla malinconia di una passione ideale ma utopica. Il suo stile conduce l’osservatore a sentire il calore del suo respiro, a volerla toccare ed essere toccati in un grande ed assordante silenzio.