“Sono interessata alle persone borderline.
Provo affinità con coloro che non hanno sfondato nella nostra società.
Quello che voglio fare più di ogni altra cosa è riconoscere la loro esistenza”
(Mary Ellen Mark –1987)
Per oltre quarant’anni, ha viaggiato ed immortalato realtà sociali grazie al suo alto grado di umanismo. Su di lei venne scritto: “lontana dalla società tradizionale, orientata verso le frange della popolazione più travagliata.”
Mary Ellen Mark (Filadelfia, 20 marzo 1940 – New York, 25 maggio 2015), riconosciuta come uno dei fotografi più influenti, ha raggiunto la notorietà grazie ai suoi numerosi libri, mostre e fotogiornalismo.
Nata nella periferia di Philadelphia, fece i suoi primi scatti all’età di nove anni con una Box Brownie. Frequentò la “Cheltenham High Scholl” laureandosi e, successivamente, si laureò alla “University of Pennsylvania” in pittura e storia dell’arte.
Nota nel mondo pubblicitatrio e fotogiornalismo per i suoi ritratti, è stata nella sua prestigiosa carriera fotografa di Life, Rolling Stone, The New Yorker, Vanity Fair e le sue foto sono state esposte in tutto il mondo.
Le sue fotografie, principalmente in bianco e nero, ritratti di mostri sacri del cinema come Marlon Brando, Woody Allen e Catherine Deneuve o quelli dedicato al sociale come Madre Teresa e dei bordelli di Bombay, sono la sintesi di molti anni di lavoro che hanno immortalato vari momenti di diverse culture del nostro mondo: punti di riferimento nel campo della fotografia documentaria che testimoniano i problemi sociali come i senzatetto, la solitudine, la tossicodipendenza e la prostituzione. Sedici delle sue collezioni sono state esposte in varie gallerie e musei del mondo.
Nel 1964 prese un Master presso la “Annenberg School for Communication” in fotogiornalismo.
Nel 1965 ottenne una borsa di studio per fotografare in Turchia per un anno. Durante questo periodo ebbe modo anche di visitare e realizzare scatti in Inghilterra, Germania, Grecia, Italia e Spagna.
Nel 1966 andò a New York, dove per diversi anni scattò le dimostrazioni sul Viet-Nam, i movimenti di liberazione delle donne, la cultura omosessuale e Times Square, sviluppando una sensibilità. E’ stata anche fotografa di vari sets cinematografici, come: “Alice’s Restaurant” un film del 1969 di Arthur Penn (Filadelfia, 27 settembre 1922 – New York, 28 settembre 2010), “Comma 22” del 1970 diretto da Mike Nichols (Berlino, 6 novembre 1931 – New York, 19 novembre 2014), “Conoscenza carnale” del 1971 sempre diretto da Mike Nichols, e “Apocalypse Now” del 1979 diretto da Francis Ford Coppola (Detroit, 7 aprile 1939) con Marlon Brando (Omaha, 3 aprile 1924 – Westwood, 1º luglio 2004), Robert Duvall (San Diego, 5 gennaio 1931) e Martin Sheen (Dayton, 3 agosto 1940). Per la rivista “Look” ha lavorato sul set di “Satyricon” del 1969 diretto da Federico Fellini (Rimini, 20 gennaio 1920 – Roma, 31 ottobre 1993). In totale ha lavorato sui set di più di 100 film, tra gli ultimi è da annoverare “Australia” del 2008 diretto da Baz Luhrmann (Sydney, 17 settembre 1962), con Nicole Kidman (Honolulu, 20 giugno 1967) e Hugh Michael Jackman (Sydney, 12 ottobre 1968).
E’ stata anche coproduttrice di American Heart del 1992 diretto dal marito, Martin Bell (16 gennaio 1943), interpretato da Edward Furlong (Glendale, 2 agosto 1977) e Jeff Bridges (Los Angeles, 4 dicembre 1949).
Il suo libro, Exposure, è una raccolta pubblicata da “Phaidon Press”, nella quale illustra 134 delle migliori immagini della fotografa, iconiche ed inediti.
Il suo ultimo libro “Man and Beast” raccoglie le sue fotografie di Messico e d’India.
Oltre ai suoi libri e fotografie, ha anche fotografato le campagne pubblicitarie come quello di Barnes and Noble, Levis britannici, Borse Coach, Eileen Fisher, Hasselblad, Heineken, Keds, Mass Mutual, Nissan, e Patek Philippe.
.
Giovanna Ascani