Qualche anno fa ho cenato con una persona che mi ha colpito moltissimo per la sua dolcezza, gentilezza ed energia. Eravamo a Lugano, dove l’avevo invitata per un suo inestimabile parere su due dipinti della mia collezione. Sicuramente è stata una delle serate più piacevoli della mia vita, all’insegna di arte, cultura, risate e semplicità. Avevo di fronte a me tutte le caratteristiche che trovo fantastiche in una persona. Parlava, semplicemente, con testa e cuore. Parlava di realtà, personaggi e opere con assoluta semplicità. E questo, ai miei occhi, la rendeva una persona speciale.
Ricordo che il giorno dopo ho chiamato la mia fidanzata di allora e le ho detto di aver cenato con una ragazzina di 85 anni. Lei, stupita, mi ha chiesto: “Che significa?”. Così le ho spiegato che era un complimento. Il termine ragazzina era generato dalla mia sorpresa nel vedere la sua energia vitale, il suo entusiasmo, la sua vivacità curiosa.
Lei è Guglielma Gregori, meglio conosciuta come Mina Gregori o la Signora del Caravaggio. Pietra miliare della storia dell’arte italiana, Professoressa Emerita di Storia dell’Arte moderna presso l’Università di Firenze, Accademica dei Lincei (classe di Scienze morali), storica e studiosa del Bello in tutte le sue forme, La Signora del Caravaggio è anche direttrice della rivista Paragone e presidente della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi di Firenze.
Mina Gregori nasce a Cremona il 7 marzo 1924. Dopo la laurea all’Università di Bologna si trasferisce a Firenze per proseguire la carriera universitaria sotto la guida del Maestro Roberto Longhi, luminare del quale è stata allieva prediletta ed erede spirituale, e che per affetto e gratitudine le lascia in eredità la sua prestigiosa rivista di arti figurative, Paragone, dal lui fondata nel 1950.
In lei vedo una vita simile a quella di Rita Levi Montalcini, dedita allo studio e alla scienza, il cui unico matrimonio è stato quello con la cultura e la ricerca. Una vita all’insegna dell’impegno. Dello studio del Bello e del Vero in tutte le sue forme.
La Signora del Caravaggio è oggi considerata un’esperta di fama mondiale. Tra i suoi studi, tradotti in tutto il mondo, spiccano i saggi e le monografie sulla pittura dell’Italia settentrionale dal Quattrocento al Settecento.
Nella sua invidiabile carriera ha curato mostre come Il Caravaggio (1951) al Palazzo Reale di Milano, nota come la mostra organizzata da Roberto Longhi, che a causa di un malessere dovette lasciar fare tutto alla sua giovane assistente Mina Gregori; mostre conosciute e apprezzate come Il Cigoli e il suo ambiente (1959), Il Morazzone (1962), Giovanni da San Giovanni (1978), Giovan Battista Moroni (1979), Raffaello a Firenze (1984), I Campi e la cultura artistica cremonese nel Cinquecento (1985), Caravaggio e il suo tempo (1985), Il Seicento fiorentino (1986), Giacomo Ceruti il Pitocchetto (1987), Michelangelo Merisi da Caravaggio. Come nascono i capolavori (1991), Sofonisba Anguissola e le sue sorelle (1994), Magnificenza alla corte dei Medici (1997). E ancora i recentissimi cataloghi: “La Collezione di Roberto Longhi”. Dal Duecento a Caravaggio a Morandi, a cura di M. Gregori e G. Romano (2007), e Caravaggio e la modernità. I dipinti della Fondazione Longhi, a cura di Mina Gregori (2010).
Una vita dedicata allo studio e alla ricerca. Di una donna che ha percorso un lungo tratto di vita. Segnando la storia della nostra cultura. E il nostro gusto nel leggere l’arte.
Una Signora della Cultura che ricordo con lo sguardo curioso e vivace di una ragazzina entusiasta della vita e di tutte le meraviglie che essa potrà ancora disvelarle.
Arman Golapyan