“La tesi da sviluppare è, qualsiasi sia il nostro temperamento o capacità di fronte alla natura, riprodurre ciò che vediamo, dimenticando tutto quello che c’è stato prima di noi. Il che, penso, permette all’artista di esprimere tutta la sua personalità, grande o piccola”. (Cézanne, lettera a Émile Bernard, 23 ottobre 1905)
Paul Cézanne (Aix-en-Provence, 19 gennaio 1839 – Aix-en-Provence, 22 ottobre 1906) è stato il pittore francese di origine piemontese, originari di Cesana Torinese. Paul, fu il primogenito di Louis Auguste, proprietario di una fabbrica di cappelli, e di Anne Elisabeth Honorine Aubert, operaia nella stessa fabbrica. Il padre, dopo la nascita della figlia, Marie; nel 1844, fondò con un socio la banca “Cézanne et Cabassol”.
Grazie alla famiglia agiata, Paul poté frequentare le migliori scuole: dopo gli studi primari dal 1844 al 1849, dal 1849 al 1852 al pensionato Saint Joseph, entrò nel Collège Bourbon, l’attuale Mignet, dove ricevette un’istruzione umanistica, ed ebbe per compagni Émile Zola con il quale fu legato da una profonda amicizia. Lo stesso scrittore ricorda così quell’amicizia di adolescenti intellettuali: “Avevamo libri in tasca e nelle borse. Per un anno, Victor Hugo regnò su di noi come un monarca assoluto. Ci aveva conquistato con le sue forti andature di gigante, ci rapiva con la sua retorica potente”. E dalla passione per Victor Hugo passarono a quella per Alfred de Musset: “Musset ci sedusse con la sua spavalderia di monello di genio. I Racconti d’Italia e di Spagna ci trasportarono in un romanticismo beffardo, che ci riposò, senza che ce ne rendessimo conto, del convinto romanticismo di Victor Hugo”. Questa sua formazione spirituale improntata al romanticismo porta Cézanne a scrivere anche poesie che fece leggere a Zola. Cosa che non fu senza conseguenze nelle sue scelte pittoriche.
Ancor prima di conseguire, nel 1859, il baccalauréat, frequentò dal 1856 l’École de Dessin di Aix, conseguendo un secondo premio in disegno, e studiò musica, suonando, insieme con Zola, in un’orchestra.
Una delle cinque versioni della sua opera denominata “Giocatori di Carte” detiene attualmente il record per la somma più alta mai pagata per un’opera d’arte pari a 250 milioni di dollari spesi dalla famiglia reale del Qatar.
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David Zahedi