Paul Victor Jules Signac, noto semplicemente come Paul Signac, (Parigi, 11 novembre 1863 – Parigi, 15 agosto 1935) è stato il pittore francese che, assieme a Georges-Pierre Seurat (Parigi, 2 dicembre 1859 – Gravelines, 29 marzo 1891), diede vita al Puntinismo o Pointillisme e alla tecnica del Divisionismo, fenomeno artistico Italiano derivato dal Neo-Impressionismo, caratterizzato dalla separazione dei colori in singoli punti o linee che interagiscono fra di loro in senso ottico.
Figlio unico e viziato di commercianti parigini, pochi anni dopo la sua nascita, insieme la famiglia si trasferisce nel quartiere di Montmartre, dove erano presenti numerosi atelier d’artisti.
Nel 1879, il sedicenne Signac, si lega agli ambienti letterari e frequenta il cabaret Le Chat noir, celebre locale adibito a spettacoli di teatro d’ombre e cabaret di Montmartre. L’anno seguente, nel 1880, abbandona i suoi studi di architettura poco prima della maturità e, grazie ad una esposizione di Claude Oscar Monet (Parigi, 14 novembre 1840 – Giverny, 6 dicembre 1926), scopre la sua vocazione di pittore. Successivamente contatta Monet per qualche consiglio ed entra nell’atelier di un pittore di Montmartre, Émile Bin (Parigi, 10 febbraio 1825 – Marly-la-Ville, 4 settembre 1897). Vive con entusiasmo le mostre, gallerie e studia le opere dei maestri dell’ Impressionismo, in particolare di Jean-Baptiste Guillaumin (Parigi, 16 febbraio 1841 – Orly, 26 giugno 1927).
Inizialmente, dipinge soprattutto delle vedute di Asnières-sur-Seine, dove risiede la sua famiglia. Signac ha due passioni: una è la pittura e l’altra è la navigazione, quest’ultima trasmessagli dal pittore Gustave Caillebotte (Parigi, 19 agosto 1848 – Gennevilliers, 21 febbraio 1894), pittore molto vicino agli impressionisti. Signac, nella sua esistenza, arriva a possedere quasi una trentina di imbarcazioni. Inizia poi a dipingere le vedute di Montmartre e si dedica allo studio di nudo, sempre sotto la grande influenza pittorica di Monet.
Paul Signac, nel 1884, espone le sue opere al “Salon des artistes indépendants” che in questa occasione ospita le opere di circa 400 artisti rifiutati dal “Salon officiel”, la cui commissione non accetta opere di creazione innovativa. Durante questa mostra Signac incontra Georges-Pierre Seurat (Parigi, 2 dicembre 1859 – Gravelines, 29 marzo 1891) con il quale stringe amicizia e da inizio alla prima fase di Puntinismo. Questa nuova tecnica pittorica si ispira agli studi scientifici di Michel Eugène Chevreul (Angers, 31 agosto 1786 – Parigi, 9 aprile 1889) sulla percezione dei colori.
Il 30 giugno dello stesso anno fonda con Odilon Redon (Bordeaux, 20 aprile 1840 – Parigi, 6 luglio 1916) e Seurat la “Societé des artistes indépendants”. Due anni più tardi, nel 1886, vengono esposte a New York opere di Signac e Seurat. È di quest’anno la prima serie di tele “divisées” dipinte nella zona di Les Andelys.
Signac, convertito al metodo divisionista, assieme a Seurat e Camille Pissarro (Charlotte Amalie, 10 luglio 1830 – Parigi, 13 novembre 1903), crea il gruppo dei cosiddetti “impressionisti scientifici”.
Nel suo percorso di vita, dipingendo sulle rive della Senna, incontra nel 1887 Vincent van Gogh. Nello stesso anno, Signac si trasferisce nel sud della Francia, acquista una nuova imbarcazione e trascorre l’estate del 1888 sulla costa nord della Bretagna, una regione nel nord-ovest della Francia. L’anno seguente, seguendo la costa mediterranea fa visita a Van Gogh, internato ad Arles. Di questo periodo sono le marine dipinte a Cassis, sulla costa provenzale.
Il 29 marzo 1891, Georges-Pierre Seurat (Parigi, 2 dicembre 1859 – Gravelines, 29 marzo 1891) muore per una meningite a soli trentadue anni, la stessa sorte attende, dopo due settimane, il figlio. La morte dell’amico Seurat segna profondamente Signac che lo porta alla decisione di lasciare Parigi. Nei mesi seguenti dipinge “le marine di Concarneau” e la “Femme se coiffant”, considerato uno dei suoi capolavori.
Nel 1892 lascia la Bretagna con destinazione Saint-Tropez, piccolo porto di pescatori, dove soggiorna per alcuni mesi con la moglie e la madre. Questo periodo coincide con una svolta artistica del pittore; scopre la tecnica dell’acquerello e, dal 1894, rinuncia alla pittura “en plein air”. Le sue opere diventano sempre più colorate e le pennellate più larghe.
Nell’anno 1893 viene pubblicato, per la prima volta ed esattamente dopo trent’anni dalla morte del suo autore, “Le Journal” di Ferdinand Victor Eugène Delacroix, noto come Eugène Delacroix, (Charenton-Saint-Maurice, 26 aprile 1798 – Parigi, 13 agosto 1863). La lettura di questo testo entusiasma Signac e lo spinge alla scrittura. Dal 1896, si impegna a scrivere “D’Eugène Delacroix au néo-impressionnisme – Da Eugène Delacroix al neo-impressionismo” che esce nel 1899. Questo trattato viene apprezzato molto ed ha un grande impatto positivo sui giovani artisti che gli rendono omaggio nella sua abitazione di Saint-Tropez. Tra questi artisti c’è anche Henri-Émile-Benoît Matisse (Le Cateau-Cambrésis, 31 dicembre 1869 – Nizza, 3 novembre 1954) che diventa, per un breve periodo, neo-impressionista. Nello stesso anno appartiene le sue più importanti opere grafiche, 20 litografie e 7 acqueforti: Les Démolisseurs cm. 50×31, che Signac traduce, tra 1897 e 1899, in un dipinto a olio ad immagine speculare rispetto alla litografia originale. Questa opera, esposto nel 1901, doveva essere la prima di un ciclo di opere ispirate dai lavoratori, che però non verrà mai realizzata.
Nel 1908, Signac, affermato e rispettato artista, viene eletto presidente del Salon des Indépendants, dedicando molto tempo ed energia per questa sua nuova funzione.
Nel 1913 Signac lascia Saint-Tropez e si trasferisce alla Antibes dove rimane bloccato dalla guerra. In questo periodo dipinge pochissimo e per lui coincide ad un periodo di crisi perché vede crollare i suoi ideali pacifisti. Nel 1915, viene nominato “Peintre de la Marine – pittore della Marina”.
Nel 1918, al termine della guerra, riprende i suoi viaggi, ritornando spesso in Bretagna. Alla fine degli anni 1920, grazie al mecenate Gaston Lévy che gli mette a disposizione una macchina ed un un’autista, inizia a dipingere in aquarelli tutti i porti della Francia, sia sul versante atlantico come su quello mediterraneo. Per portare a termine quest’avventura, tra il 1929 e 1931, Signac compie vari viaggi.
Politicamente, negli anni trenta, Signac, anarchico e pacifista convinto come il suo amico, il giornalista e critico, Félix Fénéon (Torino, 22 giugno 1861 – Châtenay-Malabry, 29 febbraio 1944), è tra le personalità pubbliche che si pronunciano apertamente contro Benito Mussolini e Adolf Hitler e le leghe d’estrema destra che pullulano in Francia.
Paul Signac, nella vita privata, il 7 novembre 1892 sposa Berthe Roblès nel municipio di Parigi; i testimoni al matrimonio erano Alexandre Lemonier, Maximilien Luce , Camille Pissarro e Georges Lecomte.
Nel novembre 1897, la famiglia Signac si trasferisce in un nuovo appartamento nel Castel Béranger, e successivamente acquista una casa a Saint-Tropez, dove il pittore dispone di un vasto studio che inaugura il 16 agosto 1898.
Paul Signac muore a Parigi il 15 agosto 1935 all’età di 71 anni, a causa di una crisi di uremia. Il suo corpo viene cremato e sepolto tre giorni dopo, il 18 agosto, presso il cimitero di Père Lachaise .
Signac ha lasciato molte opere importanti sulla teoria dell’arte, tra i quali da Eugene Delacroix a Neo-Impressionismo del 1899; una monografia dedicata al pittore olandese Johan Barthold Jongkind (Lattrop, 3 giugno 1819 – La Côte-Saint-André, 9 febbraio 1891) del 1927; diverse introduzioni ai cataloghi di mostre d’arte; e molti altri scritti ancora inediti.
Nel 2010, vengono scoperte delle sue opere in un albergo, Hotel Spaander di Volendam. L’albergo possiede circa 1.400 opere di Signac; a quanto pare pagava con suoi dipinti pagava il suo soggiorno del 1894.
Le sue opere principali:
- Les Andelys (1886)
- Femme lisant (1887)
- Château de Comblat (1887)
- La bouée rouge (1895)
- L’orage, (1895)
- Les Démolisseurs, (1896)
- Le phare d’Antibes, (1909)
- Le château des Papes à Avignon, (1900)
- Port de La Rochelle (1921)
Alessia Marcon