Renato Bertelli (Lastra a Signa, 1900 – Firenze, 1974) è stato un artista e scultore italiano noto principalmente per la realizzazione del profilo continuo del Duce del 1933.
Nel suo paese natale, la piccola officina di terrecotte artistiche del padre Alberto gli fece respirare sin da piccolo quel “clima” artistico che, nel 1914, lo convinse a iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove si dedicò negli studi delle sculture sotto gli insegnamenti di Domenico Trentacoste (Palermo, 20 settembre 1859 – Firenze, 18 marzo 1933) e Libero Andreotti (Pescia, 15 giugno 1875 – Firenze, 4 aprile 1933); concludendo gli studi nel 1922.
Nel 1922 esordì alla “I Mostra Firenze Primaverile” con una scultura in gesso intitolata “Piccola danzatrice” (1921). L’anno successivo si sposò e, dopo un breve periodo fiorentino, tornò ad abitare a Lastra a Signa, dove nel 1925 nacque suo figlio Giorgio. Tra il 1926 e il 1927, su commissione dell’architetto Adolfo Coppedè (Firenze, 29 aprile 1871 – Montemurlo, 15 agosto 1951), realizzò rilievi plastici per il rivestimento delle colonne laterali all’ingresso della Casa dei Sindacati Fascisti delle Signe a Ponte a Signa.
Nel 1928 partecipò alla XVI edizione della biennale di Venezia e alla I Mostra Regionale Arte Toscana di Firenze, dove ottenne la Medaglia d’oro. Successivamente il suo percorso artistico si concentrerà su una produzione di scultura sacra, decorativa o di piccole figure.
Nei primi anni Trenta entrò nella sfera del futurismo toscano assumendo nel 1933 il ruolo di “Capogruppo Signa” tra i Futuristi Indipendenti diretti da Antonio Marasco (Nicastro, 11 maggio 1896 – Firenze, 8 aprile 1975).
Nel 1931 realizza la “Madonna del buon viaggio”, un rilievo in maiolica policroma 50 x 50 cm, brevettandone l’immagine , così come avverrà il 26 luglio 1933 per il “Profilo continuo”, con la sua forma circolare che fondeva, in un geniale effetto statico-dinamico, deco e futurismo, un idea geniale di una scultura visibile a 360°. Un opera del 1933 ancora sorprendentemente attuale e moderna, riconosciuta come la sua assoluta opera più famosa.
Il profilo continuo é stato un richiamo del classico busto bifronte di Giano, interpretato secondo i principi dinamici futuristi enunciati da Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 19 ottobre 1882 – Verona, 17 agosto 1916).
L’opera, ritraente il profilo di Benito Mussolini, ebbe un grande riscontro commerciale con la diffusione in case del Fascio, uffici e abitazioni private non solo italiane. E’ considerato come testata d’angolo del secondo futurismo, un’opera d’arte richiesta nelle più importanti mostre del mondo, continuando a stimolare la creatività di numerosi artisti.
Il dinamismo plastico del Profilo del Duce visibile da ogni punto, rilanciava “senza retorica la metafora di un Capo vigile e insonne che tutto vede e sorveglia”. (cfr. Marco Moretti)
Bertelli, nonostante non frequentasse gli ambienti politici e intellettuali per il suo carattere “libero e schivo”, dopo il fascismo venne ripudiato dall’albo degli artisti in quanto collaboratore del fascimo.