La Ford modello “A” viene presentata nel 1927 dopo che la sua progenitrice la mitica Ford modello “T” aveva dettato legge nel mercato delle carrozze a motore per più di 19 anni. L’eredità era decisamente pesante: la “T” aveva venduto qualcosa come 15.000.000 di automobili nel periodo nel periodo 1908 al 1928. Il fattore di successo oltre alla robustezza meccanica fu senz’altro il prezzo di acquisto. Le prime “Model T” prodotte costavano 850 dollari, dell’epoca, contro i 2.000 – 3.000 dollari delle vetture concorrenti. Il modello “A” che nel 1927 ha preso il posto della leggendaria Ford “T” era ovviamente molto più evoluto, sia come carrozzeria che come meccanica: aveva il cambio a tre marce, i freni sulle quattro ruote, l’accensione del motore a spinterogeno e gli ammortizzatori idraulici . Rimase in produzione fino al 1932 quando, anche la Ford, modificò la motorizzazione a 8 cilindri .Le differenze fra i due modelli ci sono eccome ma al di là degli aspetti estetici la vera arma vincente di Ford fu l’organizzazione del lavoro di produzione che fece in modo di staccare la concorrenza da tutti i punti di vista. Da un punto di vista stilistico il modello “A” assume una connotazione più automobilistica per come la conosciamo ora, e se anche non si può ancora parlare di un design vero e proprio, sono già presenti gli stilemi che accompagneranno il disegno automobilistico del futuro. A parte le migliorie meccaniche possiamo notare ad esempio un disegno più accurato del predellino che conferisce una linea filante alla autovettura che risulterà quindi meno “carrozza”.Come ogni novità tecnologica anche l’automobile ha dovuto pagare un prezzo in termini di riconoscibilità con qualcosa di affine, e la cosa più simile a questa nuova invenzione era senz’altro il carro trainato dai cavalli. Non è un caso quindi che le prime auto somiglino moltissimo ai carri ad esempio nell’uso delle lanterne per illuminare la strada davanti o alla capote di tela ripiegabile a soffietto. Fu il figlio di Henry Ford a occuparsi della calandra del modello “A” e il risultato fu una bella macchina che venne ripresa in seguito in termini fi somiglianza dalle concorrenti del vecchio continente. Le ruote ad esempio passano da 21” a 19” e anche i raggi diventano più sottili e rendono l’aspetto complessivo sempre più lontano dalla classica ruota del carro bestiame. Anche la verniciatura comincia ad assumere importanza. Il vecchio Ford diceva che per lui tutti i colori sono belli a patto che siano neri, ma questo rispondeva a precise esigenze di produzione. La verniciatura differenziata per il modello T esempio (alla fine si avranno 4 colori) viene introdotta solo nell’ultimo biennio cioè dal 1926 al 1928. Il modello “A” invece parte già con una gamma di acquisto cromatica superiore soprattutto perché viene introdotto il modello bicolore, cosi come pure vengono proposte varie personalizzazioni : coupé (Standard e Deluxe), Business coupé, Sport coupé, Roadster coupé (Standard e Deluxe), Fordor (tre porte, STD e DX), Victoria, Station wagon, Taxicab (versione taxi) e anche sotto forma di due veicoli commerciali con carrozzeria furgonata o scoperta. La via del design automobilistico era tracciata.
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Fabio D’Andrea