ALFA ROMEO, UN MITO ITALIANO

“Quando vedo un’Alfa Romeo mi tolgo il cappello”. (Henry Ford)
Porta nell’anima l’origine tutta milanese: con una croce rossa in campo bianco del gonfalone civico e il biscione visconteo.
Azienda autobilistica, nota per le sue caratteristiche sportive, fu fondata, con 250 dipendenti ed una produzione di 300 unità annue,
 il 24 giugno 1910 a Milano come A.L.F.A., (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili).
L’Alfa Romeo ha dominato con successo differenti categorie di competizioni automobilistiche. 
– Nel 1925, vinse il suo primo campionato del mondo di automobilismo della storia. 
– Nel 1929, Enzo Ferrari fondò l’omonima scuderia, che era a tutti gli effetti il reparto corse dell’ Alfa Romeo. La Scuderia Ferrari diventò indipendente nel 1939, dieci anni dopo.
– Nel 1950 e nel 1951 conquistò le prime due edizioni del Campionato mondiale di Formula 1. 
– Nel 1975 e nel 1977 si aggiudicò il Campionato del Mondo Sport Prototipi.
– Nel 1911, viene prodotta la prima vettura, la “24 hp”, che esordisce nella targa Florio. 
– Nel 1915, compare la secondo vettura, il “partenopeo”, dell’Alfa. La società venne infatti rilevata dal napoletano, l’ing. Romeo, il cui nome inizia a comparire sul marchio dopo la fine della prima guerra mondiale. Questa cessione di quote è solo la prima di tante cessioni azionarie che la casa automobilistica dovra subire nel tempo.
A breve, la maggioranza del capitale passa alla Banca Nazionale che però subisce un crack nel 1921. La proprietà dell’Alfa viene così trasferita all'”Istituto per la Sovvenzione sui Lavori Industriali”. 
– Nel 1923, la progettazione dell’Alfa passa sotto la guida dell’ing. Vittorio Jano che diviene il vero protagonista delle nuove tecnologie Alfa, come la “p2”, modello vittorioso del primo campionato del mondo.
– Nel 1928, esce di scena ing. Romeo, proprio alla vigilia di quella crisi mondiale che sconvolge un enorme numero di aziende. 
– Nel 1933, viene costituito l’Iri a cui viene affidato il pacchetto azionario dell’Alfa Romeo. 
Dopo la ripresa della seconda guerra mondiale, l’Alfa viene inquadrata in Finmeccanica. Il binomio risulta molto forte, è il periodo in cui nascono modelli di successo come la “1900” e l’indimenticabile “Giulietta”.
– Nel 1968, prende il via la costruzione dello stabilimento napoletano di Pomigliano d’Arco dove si avvia il colossale progetto “Alfasud”. Sono anche gli anni della spider 1600 “Duetto”, immortalata da Dustin Hoffman in “Il laureato” e poi la mitica Alfetta. Seguono poi tanta altre produzioni storiche, quelle degli anni ’80-’90, con la “33”, la “90”, la “75” e la “164”, la prima vettura integrata del Gruppo Fiat. Infatti, nel 1986, la famiglia Agnelli acquista l’Alfa Romeo, di nuovo in crisi.
Il fascino del Biscione è ancora forte in tutto il mondo vi sono presenti fan club Alfa in 36 Paesi, dagli Usa alla Nuova Zelanda, dal Giappone alla Malesia. 
– Nel 2000, l’area di Arese, oltre due milioni di metri quadrati, è stata venduta alla società immobiliare bresciana “Estate Sei”. 
Moltissimi i piloti che vi hanno fatto parte e che hanno contribuito a rafforzarne il mito, raccogliendo il testimone dei grandi campioni del passato che avevano trovato nella loro Alfa Romeo il mezzo qualificato per vincere.
Si chiama “Alfa Romeo” anche un maxi yacht da competizione tecnicamente molto avanzato. Alfa Romeo è presente nel mondo della vela con una imbarcazione di 30 metri, interamente in fibra di carbonio che permette di attraversare mari e oceani con ogni condizione meteorologico.

Francesco Veramini