“Un Vodka Martini!” … “Agitato o mescolato?” “Che vuole che me ne freghi?”
È il 2006 e per la prima volta dal 1964 James Bond cambia la sua ordinazione al bar. Un chiaro segno del tempo che passa, anche per la spia al servizio di Sua Maestà. Il nuovo James Bond interpretato da Daniel Craig è più cinico, meno manierista, più reale e meno iconografico. Quello che non cambia, anche alla vigilia del 23esimo film, “Skyfall”, sono le sue passioni: donne e automobili. Innamorato di entrambe le categorie, se con il gentil sesso la fedeltà è un optional, 007 ha festeggiato le nozze di smeraldo con una casa automobilistica, l’Aston Martin.
Aston Martin DB5, l’emblema di James Bond
La DB5 è l’auto di Bond per eccellenza, eppure non sarebbe mai dovuta esserlo. Chi ha letto i romanzi di Fleming, infatti, sa che la spia inglese guida una Bentley grigia e blu del 1930, una Mark IV che in realtà non è mai esistita. La Bentley fa il suo esordio sul grande schermo nel 1963, ma il suo ruolo nei film di Young è soltanto un cameo.
Nel 1964 avviene la rivoluzione: la regia passa a Guy Hamilton che sceglie come scenografo un giovane Ken Adams (Oscar nel ’74 per Barry Lindon) e insieme stravolgono tutte le regole. Bond diventa molto più ironico e sagace e ha bisogno di una nuova auto che lo rappresenti al meglio. Adams sceglie l’Aston Martin DB5, ma la casa produttrice britannica è molto restia nel fornire il modello alla produzione. Si accordano per un solo esemplare e al resto ci pensano Hamilton e Adams, introducendo la “figura di Q” con le sue trovate tecnologiche. Il risultato? 60% di incremento di vendite per l’Aston Martin e l’inizio di un sodalizio senza fine.
DB5, DBS e Vanquish sono state le auto d’ordinanza di Bond, sia in versione di serie che equipaggiate con i gadget di Q. Con il tempo, però, hanno assunto il ruolo di auto private di 007 per lasciar spazio a nuovi modelli, nuovi accordi commerciali e nuove trovate tecnologiche durante.le.scene.d’azione.
Lotus Esprit: l’auto che diventa sottomarino
Il 1975, per esempio, è l’anno de “La spia che mi amava” e della celeberrima scena della trasformazione della Lotus Esprit, disegnata da Giugiaro, in un sottomarino. Se per la trasformazione è utilizzato un modellino in scala 1:4, le scene subacquee sono girate con una riproduzione 1:1 realizzata per l’occasione. Al suo interno, durante le riprese, c’è un sub nascosto che controlla il motore che la fa muovere a una velocità di 10 nodi e aziona i dispositivi di difesa. Il rapporto con Lotus continua e nel 1981 Bond guida una Esprit Turbo sulle nevi di Cortina in “Solo per i tuoi occhi”. Per la buona riuscita della scena gli scenografi decidono di scollegare gli stop del freno perché tanto James Bond non frena mai. A maggior ragione sulla neve.
Negli anni ’90 Bond si globalizza e si lascia vestire non solo all’inglese. Il Bond di Pierce Brosnan, infatti, oltre la Vanquish, guida le BMW: per l’occasione la casa produttrice tedesca fornisce Z3 e Z8 in versione reale e modelli in scala 1:1 realizzati a mano, due dei quali sono letteralmente distrutti dopo un lancio da un elicottero.
La distruzione delle auto in 007
La distruzione delle auto è l’altro fil rouge con lega Bond alle autovetture: se per “Skyfall” si è raggiunto il record di 15 Audi distrutte in una singola scena, per “Quantum of Solace” c’è stata anche una distruzione non prevista. Durante la scena di inseguimento a ridosso del lago di Garda, infatti, uno stuntman perde il controllo della sua Aston Martin, sfondando il guard rail e finendo nel lago. Per fortuna nessuna conseguenza nefasta, salvo la multa per eccesso di velocità regolarmente elargita dalla Polstrada.
“Grigio Skyfall” e il ritorno della DB5
Come già detto, quella di Bond con le auto è una storia d’amore e deve avere un lieto fine: in “Skyfall” tornerà la storica DB5, proprio quella di “Goldfinger”. Non è dato ancora sapere la fine che aspetta il gioiello del marchio inglese che intanto, per sigillare ancora una volta l’amore per 007, ha lanciato per l’occasione una nuova colorazione per i suoi modelli: grigio Skyfall.