AL PACINO, PIU’ VIVO IN TEATRO

« Mi sento più vivo in un teatro che in qualunque altro posto, ma quello che faccio in teatro l’ho preso dalla strada ». (Al Pacino)
Alfredo James Pacino, noto come Al Pacino (New York, 25 aprile 1940), è un attore, regista e produttore cinematografico statunitense di origine italiana. Considerato uno dei più grandi e influenti attori di tutti i tempi. L’infanzia di Al è segnata dai drammi e dalle limitazioni dovute alle condizione del tipico immigrato. Il padre abbandona la famiglia quando lui nasce; il piccolo rimane da solo con la madre, entrambi spaesati e poveri. Sono i nonni che si incaricano di crescerlo e allevarlo, con il “pericolo” non indifferente della strada. Infatti, viveva in un quartiere non tranquilo, “South Bronx”. 
Trascorre gli anni della sua giovinezza, segnata da solitudine e da emarginazione. Anni vissuti senza amici e compagni, se si escludono le conoscenze occasionali che si instaurano in strada. In casa, si cimenta nell’imitazione di attori famosi, nel tempo libero si abbevera alla fonte del cinema made in Hollywood (ma non solo) e sogna di diventare come uno dei tanti protagonisti del grande schermo di allora. A scuola è un pessimo studente, svogliato e poco attento, viene più volte bocciato e talvolta espulso. A diciassette anni interrompe gli studi e si trasferisce al Greenwich Village, dove si iscrive alla “High School of Performing Arts”. Per campare si adatta ai lavori più disparati, anche quelli più umili. Passa da un lavoro all’altro in una vera girandola di mestieri: dal fattorino all’operaio, dal traslocatore al lustrascarpe. Non molla però la presa sulla recitazione e il teatro. 

E’ vincitore di Premio Oscar nel 1993 per l’interpretazione del tenente colonnello Frank Slade in Scent of a WomanProfumo di donna.
Nel corso degli anni ha dato vita a memorabili personaggi come Michael Corleone nella trilogia de “Il padrino” del 1972, 1974,1990, di Francis Ford Coppola, a quest’ultimo deve la popolarità e la sua affermazione internazionale nell’ambito delle stelle hollywoodiane di ogni tempo.  – Nel 1983, interpreta un’altro personaggio mitico: quello di Tony Montana in Scarface; nel 1973, Frank Serpico in Serpico e tanti altri.
E’ un attore di formazione teatrale, ha vinto numerosissimi premi per le sue interpretazioni sul palcoscenico, dove predilige intensi ruoli shakespeariani (Riccardo III, Shylock, Amleto, Giulio Cesare): dagli anni sessanta ha portato sul palcoscenico, tra le altre, opere di Bertold Brecht, Eugene O’Neill, Oscar Wilde, David Mamet.
– Nel 2003, si è cimentato anche alla regia e sul piccolo schermo ha recitato nella miniserie televisiva Angels in America, dove si è aggiudicato diversi premi per il ruolo di Roy Cohn, un malato terminale di AIDS. 
– Nel 1969, debutta a Broadway e gira il suo primo film, “Me, Natalie”. Ma il primo ruolo da protagonista arriva, nel 1971, in “Panico a Needle Park” di Jerry Schatzberg, in cui interpreta un piccolo spacciatore di droga, offrendo il primo saggio di quella recitazione secca e nervosa che sarà poi caratteristica di tutti i suoi personaggi futuri, dal poliziotto anticonformista di “Serpico”, a quello infiltrato negli ambienti gay di “Cruising”. 
Il suo nome ormai fa botteghino e si può già parlare di fama consolidata. Inevitabilmente il peso della celebrità comincia a farsi sentire. L’attenzione su di lui è pressante e non ha ancora maturato la forza e le basi culturali che lo aiutano per sostenere tale impatto psicologico. Comincia a bere per farsi forza e lentamente scivola nella dipendenza da alcolismo, problema che si trascinerà per anni, compromettendo anche le occasionali storie sentimentali.
Lui stesso ha dichiarato: “Quando finalmente arrivò il successo ne fui confuso. Non sapevo più chi ero e perciò tentai con la psicanalisi, ma solo per qualche seduta. Il lavoro è sempre stato la mia terapia”.
Sempre riservato e attento a proteggere la propria vita privata, non lasciando filtrare nulla che riguardasse la sua persona. Si sa comunque che ha avuto relazioni più o meno lunghe e più o meno importanti con Jill Clayburgh, Marthe Keller, Diane Keaton e Penelope Ann Miller.
Sul piano professionale, parallelamente alla sua attività di attore cinematografico, ha continuato la carriera teatrale, di cui restano memorabili le performance in “American Buffalo” di Mamet e negli shakespeariani “Riccardo III” e “Giulio Cesare”.
– Nel 1973, è stato candidato all’Oscar come attore protagonista per “Serpico”, nel 1974, per “Il Padrino – Parte II”, nel 1975, “Quel pomeriggio di un giorno da cani, ” nel 1979, … E giustizia per tutti”, nel 1992,  “Scent of a woman”.
– Nel 1993, ha vinto l’Oscar come miglior attore protagonista per il ruolo dell’ex-ufficiale cieco di “Scent of a woman – Profumo di donna” di Martin Brest. Nello stesso anno è stato candidato come non protagonista per “Americani”.
– Nel 1996, è l’anno della sua prima regia, “Riccardo III – Un uomo, un re”, diretto in una maniera davvero peculiare. Tra il 1985 e il 1989 ha prodotto, interpretato e co-diretto un film sperimentale “The Local Stigmatic”, presentato al Museo d’Arte Moderna di New York e tratto da un pièce teatrale di Heathcote Williams, da lui recitata off-Broadway nel 1969 e poi nel 1985 con la compagnia del teatro di Boston, per la regia di David Wheeler.

Alessia Marcon