Si è confermato. Dracula è stato avvistato a Milano. E dal 23 novembre e fino al 24 marzo 2013 potrete farlo anche voi, in tutta sicurezza al Palazzo della Triennale di Milano dove tra tendaggi vetri rossi e atmosfere poco rassicuranti, si dipana la mostra Dracula e il mito dei vampiri. Il direttore Claudio De Albertis non sembra preoccuparsi troppo del pericoloso protagonista e anzi nel corso di una intervista dice che in un periodo in cui le tasse ci prosciugano i risparmi, il tema del sangue (vero) succhiato dal mitico conte Vlad può servire come simpatica metafora dei tempi che stiamo vivendo. Nella prima sezione della mostra La realtà dietro il mito curata da Margot Rauch, responsabile del Kunsthistorisches Museum di Vienna il visitatore potrà conoscere una serie di reperti storici legati al sanguinario conte rumeno. Il famoso conte Vlad da cui tutto ebbe inizio, è un signore realmente esistito e ne possiamo perfino ammirare le fattezze in un dipinto originale del XVI secolo. In realtà il povero conte non centra niente perché all'origine del mito c'è Bram Stocker un irlandese (1847 – 1912) di cui si celebra quest'anno il centenario della morte che scrisse appunto Dracula e che è al centro della seconda sezione della mostra Bram Stoker:Dracula che contiene approfondimenti letterari sull'opera. Ma se solo alcuni di noi hanno letto il libro originale, quasi tutti hanno potuto vedere il sanguinario conte della Transilvania in una declinazione teatrale o cinematografica .A questo ci pensa la terza sezione del percorso Morire di luce,il cinema e i vampiri di cui Gianni Canova è il curatore. Qui il visitatore si potrà addentrare nelle infinite varianti di Dracula in versione teatrale ma soprattutto cinematografica. Particolare attenzione è stata dedicata a uno dei film più famosi dedicati al personaggio e cioè all'opera di Francis Ford Coppola «Dracula di Bram Stoker» (1992) con l'esposizione anche dei vari costumi di scena indossati da Gary Oldman il protagonista del film. Non dobbiamo però dimenticare lady dracula o meglio la donna vamp a cui sono dedicate diversi riferimenti iconografici, perché se è vero che all'origine della versione maschile c'era il conte Vlad la progenitrice femminile era una certa Elizabeth Bathory personaggio reale anche lei, di origine ungherese e per di più contessa , vissuta tra il 1560 e il 1614 che pare sia stata una autentica serial killer di esseri umani con circa 100 vittime sulla coscienza. Chiude la mostra un omaggio alle splendide illustrazioni di Guido Crepax dedicate agli incontri tra il conte e Valentina.La mostra è stata prodotta e organizzata da Alef ma la cosa più divertente è stata la partecipazione di Avis (la associazione dei volontari donatori di sangue) che con felice intuizione ha pensato di rendersi simpatica protagonista dell'evento.
Fabio D'Andrea