Uscito in Italia da pochi giorni e distribuito da Medusa,il film Io e te segna il ritorno sul set del grande regista Bernardo Bertolucci a distanza di dieci anni dalla sua ultima fatica cinematografica The Dreamers.
Tratto dall'omonimo libro di Niccolò Ammaniti, che ne ha curato la sceneggiatura insieme a Umberto Contarello, Francesca Marciano, e allo stesso Bernardo Bertolucci, il film è dedicato al fratello del regista, Giuseppe, recentemente scomparso. Lo storia è incentrata su due fratellastri Lorenzo e Olivia interpretati da Jacopo Olmo Antinori e Tea Falco, due attori giovanissimi ,15 anni lui e 26 lei, sconosciuti e bravissimi che si muovono all'interno di una cantina, in uno spazio claustrofobico e semibuio dove si svolge la non-storia.
L'inquieto e introverso Lorenzo decide di marinare la scuola non per un giorno, ma per una settimana intera, in cui fa credere di essere andato insieme ai suoi compagni in settimana bianca. Tutto è progettato nei minimi particolari se non fosse che nella cantina irrompe Olivia, la figlia di primo letto del padre,ragazza problematica e tossicodipendente. Il primo impatto è decisamente burrascoso, i due sono costretti ad una situazione di forzata convivenza (lei non ha un posto dove dormire in attesa di partire alla volta di una nuova vita in un agriturismo). Bertolucci a suo agio nelle claustrofobiche riprese della cantina, riesce ad illuminarla di rivelazioni fra semisconosciuti che, obbligati dalle circostanze, hanno modo di scoprirsi. Tutti e due stanno cercando di risolvere a loro modo un problema. Lei vuole disintossicarsi per amore lui cerca se stesso nel silenzio e nella solitudine. All'inizio si rinfacciano l'un l'altra le reciproche debolezze ma poi arriveranno ad aiutarsi nella complicità dei loro segreti. Tutti e due escono dal buio della cantina alla fine della settimana verso una possibile luce di aperture con il prossimo e con la natura. Il regista seppure settantenne riesce a rendere con efficacia l'inquietudine dei protagonisti di età e sensibilità diverse. Lorenzo osserva, è attento, e ha una passione per il comportamento degli animali che cerca di applicare ai comportamenti umani, come se ci fosse una stretta relazione di causa effetto, un omaggio potremmo azzardare,al biologo Henri Laborit, del film Mon Oncle D'Amerique. A volte non occorre fare viaggi altrove per trovare quello che stiamo cercando, l'altrove può essere una cantina dove capire ed essere capiti da chi non ti aspetteresti mai. I due fratelli alla fine di questa esperienza si scambiano un memorabile e toccante abbraccio sulle note di una azzeccatissima Space Oddity, e si fanno una promessa : lui si impegna a non nascondersi più e lei di smetterla con la droga. Ci riusciranno? Bertolucci non ce lo dice e forse è giusto cosi.
Emanuele Fantoni