Il film è di quelli difficili da catalogare con una parola o incasellare in un genere: sì, è una commedia, fa ridere. Ma non in modo sguaiato.
E’ anche un sottile melo’, fine ed intelligente. Si piange? Dipende…
E’ uscito in Italia il 24 febbraio 2012, si intitola Quasi amici ed è stato scelto come miglior film di tutti i tempi, classificandosi al 62° posto. Non è poco, se si pensa ai “giganti” con i quali si è confrontato.
Quasi amici, un film divertente capace di vivere la commozione, nasce da una storia vera, quella di Philippe, ricchissimo e molto colto tetraplegico inchiodato ad una carrozzella da un incidente col parapendio, e Driss, giovane e forte senegalese della banlieu parigina, appena uscito di galera e bisognoso di un lavoro.
Philippe (Francois Cluzet), parla e può muovere solo la testa, il suo entourage è caratterizzato dall’efficienza fredda e ottimizzatrice degli assistenti; Driss (Omar Sy), appartiene a tutt’altro universo: non conosce la musica classica né gli artisti più noti, parla uno slang diretto e, al primo colloquio di lavoro, indossa scarpe da tennis consunte.
Alla fine del film, di cui qui non si parlerà affatto (ma poco conta: conta invece il percorso dei due quasi amici) sarà difficile distinguere chi ha aiutato chi. Non è un film sul chi vince: è invece equilibrato, divertente, che riconcilia con il mondo.
E’ un film sull’amicizia, di quella che oltrepassa le barriere sociali e l’umorismo presente in dosi massicce è funzionale a far superare i due handicap: uno fisico e oggettivo del milionario, l’altro più insidioso e sociale del giovane di periferia.
I due registi, Eric Toledano e Olivier Nakache, hanno risposto più che degnamente all’unica condizione posta dal vero “Philippe” (l’aristocratico Philippe Pozzo di Borgo): realizzare un film divertente.
I numerosi riconoscimenti, di pubblico e critica, dimostrano che ci sono riusciti: in Francia è al secondo posto di tutte le classifiche.
Titolo originale del film francese è “Intouchable” : dove le due realtà sembrano inavvicinabili, la forza dell’amicizia dona miracoli inattesi.
111 minuti che fanno veramente bene all’anima.
R. L. Salvi.