Il TFF il Festival del cinema di Torino che chiuderà i battenti il 1 dicembre vede quest'anno dei numeri impressionanti. Cominciamo col dire che come da tradizione Torino dà una particolare importanza al film giovane esordiente capace di offrire per questo nuovi stimoli visivi e culturali. La selezione è stata delle opere ha raggiunto quota 223 ed è stata effettuata su un numero impressionante di "aspiranti " (circa 4000). Più nello specifico a Torino vedremo 70 lungometraggi 43 anteprime mondiali 11 anteprime internazionali 13 anteprime europee 81 anteprime italiane. La direzione passerà da Gianni Amelio a Gabriele Salvatores mentre la giuria avrà come presidente Paolo Sorrentino. L'apertura del festival quest'anno è stata affidata a Quartet un amaro e umoristico film diretto da un neofita della regia, il 75 enne Dustin Hoffmann che racconta le vicissitudini di un gruppetto di ex artisti della musica lirica che ogni anno festeggiano l'anniversario di Verdi in una casa di riposo. L'occasione ripropone situazioni tragicomiche di chi malgrado l'età si ritrova per un giorno a rimettersi in gioco con le rivalità le meschinerie e le situazioni di quando questi pensionati erano ancora nel circuito lavorativo attivo. Chiude il TFF invece Sally Potter (la regista di Orlando e The Gold Diggers) che realizza una storia su due adolescenti nate entrambe il giorno prima della bomba di Hiroshima e che in mezzo a passaggi storici della generazione della Londra anni 60 manterranno uno stretto rapporto di amicizia fino a quando una crisi non metterà in pericolo il loro legame. Come ogni festival che si rispetti non poteva mancare il premio alla carriera assegnato quest'anno a due registi diversi per nazionalità ma simili nell'amore per l'analisi del sociale seppur con stili completamente diversi. Stiamo parlando di Ken Loach e di Ettore Scola. Il premio è stato purtroppo disertato da Loach (che quest'anno ha diretto Angel Share) regista da sempre impegnato nelle tematiche sindacali e di lotta di classe, proprio a causa di una vertenza sindacale.
I lavoratori infatti del Festival di Torino addetti, credo, ai servizi interni della struttura, hanno denunciato la esternalizzazione dei lavori in una lettera indirizzata al regista inglese il quale per protesta contro il trattamento di queste persone ha deciso per solidarietà di non partecipare alla premiazione.
Volendo sintetizzare cosa c'è in palio cominciamo dal Gran Premio Torino alla carriera (di cui abbiamo già parlato) Torino 30 (come gli anni del festival) riservato ad autori alla prima, seconda o terza opera, si prosegue con TFF doc dedicato alle realizzazioni documentaristiche poi c'è il Premio Fipresci cioè quello assegnato d Fédération Internationale de la Presse Cinématographique il Premio Italiana corti riservato ai migliori cortometraggi italiani Premio Cipputi miglior film sul mondo del lavoro e per finire Spazio Torino concorso cortometraggi realizzati da registi nati o residenti in Piemonte.Buona visione a tutti!
Emauele Fantoni