Tratto dall'omonimo romanzo "Venuto al mondo"di Margaret Mazzantini vincitrice per questo del premio Campiello 2008, il film, per chi non avesse letto il libro, ha come protagonista Gemma (Penelope Cruz)tranquilla mamma italiana che conduce una vita normalissima con suo marito Giuliano (Sergio Castellitto)e il figlio diciassettenne Pietro (Pietro Castellitto figlio vero di Sergio).Un giorno arriva una telefonata da Gojko (Adnan Haskovic) che invita Gemma ad andarlo a trovare a Sarajevo in occasione di una mostra fotografica di Diego (Emile Hirsch)l'uomo che nel 1984 Gemma aveva conosciuto in occasione dei giochi invernali olimpici e con cui aveva avuto una relazione. Inizia una doppia narrazione che ricostruisce la relazione di Gemma con Diego, del loro desiderio spasmodico di genitorialità, fino al conflitto e all'assedio di Sarajevo che vedrà la coppia, protagonista di una adozione su commissione. Vista la sterilità di Gemma, Aska (Saadet Aksoy) , una musicista in cerca di successo e soprattutto di soldi per andare a Londra, offre il suo utero in affitto accettando di fare la "cicogna" con il seme di Diego.Le cose però vanno diversamente dal previsto . Aska rimane incinta si di un bambino ma non di Diego bensì di una milizia che violenta brutalmente la donna durante un rastrellamento. Gemma ignara dello stupro prende in carico il bambino e torna in Italia senza il marito e poco tempo dopo viene a conoscenza del suo suicidio. La donna tornata in Italia trova marito e compie dopo 17 anni un viaggio a Serajevo portando con se il figlio e ricostruendo fatti e personaggi dell'epoca. Diretto da Sergio Castellitto Il film risulta solido da un punto di vista narrativo e ci sono buoni spunti poetici espressi specialmente da Gojko che riassumendo lo stato d'animo del dopo guerra dice «è stato più facile correre sotto i bombardamenti che camminare sulle macerie» e anche la trama, non facile da riprodurre ed adattare, è stata resa con sufficiente chiarezza. L' interpretazione della Cruz risulta convincente e sentita anche considerando il doppio sforzo emotivo della donna Penelope Cruz, da poco madre, interpreta un personaggio alle prese con un problema di sterilità che nel corso di un colloquio con una psicologa per un tentativo di adozione, ammette candidamente di cercare un figlio per poter legare a se il proprio uomo. La musica di Eduardo Cruz, sempre leggera e garbata ben si adatta alle situazioni, così come il trucco degli attori giovani /vecchi è sempre stato di eccellente qualità. Meno convincente il tono generale che Castellitto ha voluto imprimere al film, con un volume recitativo sempre un po' sopra le righe. Insomma con una tematica come la guerra, gli stupri, le adozioni clandestine e i segreti di famiglia l'impatto recitativo degli attori avrebbe dovuto mantenere un profilo più contenuto e meno spettacolarizzato.
Emanuele Fantoni