WALTER MATTHAU

“In una romantica sera insieme a mia moglie, lei mi chiese: amore se ci dicessero che abbiamo solo mezz’ora di vita cosa faresti? – Io risposi: tesoro non avrei dubbi, vorrei fare l’amore con te! – Lei, guardandomi negli occhi: si, va bene, ma gli altri 29 minuti?” (Walter Matthau)

Walter John Matthow, noto come Walter Matthau (New York, 1º ottobre 1920 – Santa Monica, 1º luglio 2000), è stato un attore statunitense. Il suo vero nome era Walter Matuschanskavasky, poi cambiato in Matthau dagli Studios Hollywoodiani per comprensibili ragioni di pronuncia.
Il piccolo Walter, di famiglia ebrea povera emigrata dalla Russia,
 comincia a recitare fin da ragazzino, e precisamente nel teatro yiddish della seconda strada.
A vent’anni, nel 1940, entra nell’aviazione con il grado di soldato semplice. Finita la guerra, si iscrive al “dramatic workshop” di New York e comincia a lavorare a Broadway con i primi spettacoli in cui già si apprezza la sua vena surreale poi, nel 1948, gli si aprono le porte di Hollywood. 
Ma il successo non arriva subito e Matthow, poco soddisfatto, si cimenta con una regia personale, dando vita al film “Gangster story” che viene accolto malamente dalla critica e anche dal pubblico. Deluso dal cinema, torna al teatro. Per lui Neil Simon, scrive “La strana coppia”, commedia in cui interpreta il giornalista sportivo Oscar Madison. Questa commedia diventa la svolta radicale della sua carriera. Il mondo scopre un attore comico completo e straordinariamente capace di una gamma assai vasta di possibilità espressive. Insomma, non il classico attore comico come di solito lo si intende. 
Arrivano gli innumerevoli successi, soprattutto a partire dal fortunato incontro con il genio della commedia Billy Wilder. Il regista lo mette in coppia con Jack Lemmon e da quel momento nascono alcuni dei momenti più divertenti e significativi della storia di Hollywood.
Nel 1966, arriva l’Oscar con “Non per soldi…ma per denaro”, e tanti altri successi successivi come “Prima pagina”, “Buddy Buddy”, e poi ancora una volta il suo “portafortuna”, ossia quel “La strana coppia”, che tanta gloria gli aveva regalato in teatro. La strana coppia cinematografica divenne quasi un “marchio di fabbrica” per indicare “Mattahu – Lemmon”.
Moltissimi sono i ruoli interpretati da Matthau nella sua carriera; come il “Vedovo, aitante, bisognoso d’affetto offresi anche baby sitter” del 1971, il malandato ma efficace rapinatore in “Chi ucciderà Charley Varrick?” del 1973, elegante e di classe in “Visite e domicilio” del 1978 e soprattutto “Due sul divano” del 1980. Ovunque emerge la sua irresistibile comicità, il suo carisma inesprimibile, capace di imporsi anche con una sola alzata di sopracciglio.
Con gli anni Matthau tenderà ad incarnare, attraverso ruoli più sofisticati e complessi, lo stereotipo dell’americano borghese, riuscendo ad esempio ad essere credibile nei panni del padre alcolizzato di “Quel giardino di aranci fatti in casa” del 1982 o del benzinaio disoccupato in “Come ti ammazzo un killer” del 1983. Dopo alcuni risultati non proprio esaltanti di film come “Pirati” o “Dinosauri a colazione”, Roberto Benigni gli offre la parte del prete esorcista in “Il piccolo diavolo”. Fra i due sono letteralmente fuochi d’artificio e l’intesa è perfetta e insieme entrano nel cuore degli spettatori, fornendo prove che sono ormai un culto della cinematografia.
Malgrado l’exploit del “Piccolo diavolo”, purtroppo, il seguito della carriera non è più entusiasmante come agli inizi, i ruoli che gli vengono proposti sono inadeguati a lui. A Matthau non resta che tornare alla vecchia commedia hollywoodiana e alle vecchie gag con il fidato Lemmon in “Due irresistibili brontoloni” con Sofia Loren, e soprattutto in “La strana coppia II” in cui la coppia Mattahu – Lemmon, dopo 30 anni, rivestono i panni di Felix e Oscar.
Walter Matthau nella sua carriera ha interpretato oltre settanta film. Negli ultimi anni la salute gli aveva dato parecchi problemi ed era stato costretto a rinunciare i suoi tre pacchetti di sigarette al giorno. Già nel 1976, gli avevano impiantato un bypass, mentre nel ’93 era stato ricoverato per una polmonite. Nel ’95, invece, gli era stato rimosso un tumore benigno al colon. Il 1 luglio del 2000, l’attore si è poi spento per un attacco cardiaco.
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Adele Baschironi