I magnifici quattro dissero:
RINGO: “Ci sono stati dei momenti davvero affettuosi, di gentilezza, fra quattro persone: una stanza d’ albergo qui e là, un’ intimità davvero incredibile. Solo quattro ragazzi che si volevano davvero bene, è stato eccezionale”.
GEORGE: “Mi piacerebbe pensare che i vecchi ammiratori dei Beatles siano cresciuti, si siano sposati, abbiano tutti dei figli e siano molto più responsabili, ma che nei loro cuori ci sia ancora un posto per noi.”
PAUL: “Sono proprio felice che molte delle nostre canzoni parlassero di amore, pace, compressione, non ce n’è praticamente nessuna che dica “Forza, mandate tutti a quel paese, mollate i vostri genitori”. E’ tutto molto “All You Need Is Love” o “Give Peace A Change” di John. Dietro tutto c’ erano buoni sentimenti, e ne sono molto orgoglioso. Comunque … i Beatles sono stati qualcosa di grande”.
JOHN: “Quando ero un Beatle, pensavo che fossimo il miglior gruppo in questo dannato mondo. E crederci ci ha reso quello che eravamo. Io sono cresciuto non credo più alle figure paterne, come Dio , Kennedy o Hitler, non sono più alla ricerca di un guru. Non sto più cercando niente, non c’ è ricerca non c’ è una stradada imboccare, non c’ è niente, le cose stanno così. Probabilmente continueremo a scrivere musica per sempre.”
Uno dei gruppi che ha fatto la storia della musica moderna è senza dubbio quello dei Beatles. Quattro ragazzi originari di Liverpool che dal 1960 al 1970 con le proprie canzoni hanno letteralmente conquistato mezzo mondo riuscendo a vendere oltre un miliardo di copie di dischi. Un successo planetario che a distanza di anni dal loro scioglimento, continua a confermarsi tale.
La storia dei Beatles
La storia dei Beatles ha però inizio qualche anno prima, esattamente nel 1957 quando in una piccola parrocchia di Liverpool fu chiamata ad esibirsi una giovane band musicale, I Quarryman, il cui leader era un certo John Lennon. Durante quella esibizione conobbe un ancor più giovane Paul McCartney abilissimo alla chitarra tant’è che ben presto John lo invitò a far parte della band. Si racconta che per conquistare John Lennon, Paul si esibì nel celeberrimo pezzo di Little Richard Long, Tall Sally. Inoltre, pare che Lennon, per appurarne l’effettiva bravura durante l’esecuzione cambiò più volte tonalità, parole ed accordi senza però mai cogliere in fallo Paul. Passarono soltanto alcuni mesi e dietro proposta di Paul, nel gruppo fu inserito un altro ragazzo della zona, un certo George Harrison. In questo caso il provino, secondo un racconto non confermato, pare che avvenne addirittura su un autobus che stava accompagnando i ragazzi alle rispettive abitazioni dopo la scuola. Il gruppo dal 1957 all’agosto del 1960 cambiò più volte nome fino a diventare The Beatles in omaggio alla poesia di “Beat Generation”, il movimento giovanile che negli Stati Uniti trovò anche una sua espressione in campo artistico, poetico e letterario da dopoguerra agli anni cinquanta. Un gruppo dai grandi progetti che però aveva una pecca ed ossia non aveva un batterista fisso. Dopo una rapida ricerca questo ruolo venne preso da Pete Best e, complice una serie di fortunate coincidenze, intrapresero a partire dal 17 agosto 1960 la loro prima tournée ad Amburgo in Germania firmando di fatto il loro primo contratto sotto il nome dei Beatles. Il 4 settembre 1962, Ringo Starr sostituì alla batteria Pete Best dando vita alla formazione classica.
Il primo singolo inciso dai Beatles fu “Love Me Do“ nella quale a suonare alla batteria fu Andy Whte in quanto il produttore George Martin non fu soddisfatto della performance di Starr e per questo gli fece suonare un tamburello. Fatto sta che da quel momento in poi iniziò la scalata dei Beatles alle classifiche di tutto il mondo con la coppia Lennon – McCartney che incominciò a sfornare successi su successi con una regolarità straordinaria. Tornando al loro primo brano inciso, il pezzo giunse fino al 17esimo posto della classifica dei dischi più vendite d’Inghilterra: una cosa straordinaria e alla quale è legato un curioso aneddoto.
Anedotti e curiosità sui Beatles
Il disco fece riscontrare un grandissimo successo a Liverpool, dove le vendite erano più che triplicate rispetto alla media del resto del Paese. Alcune leggende metropolitane dell’epoca raccontano di come il manager dell’epoca dei Beatles, ed ossia Brian Epstein, per dare una spinta al gruppo pare avesse acquistato alcune migliaia di copie. Leggende che a distanza di 40 anni hanno trovato conferma nelle parole dell’assistente di Epstein che eseguì fisicamente l’acquisto delle copie. Un altro racconto metropolitano sui Beatles scoppiò nel 1969 e secondo il quale Paul McCartney fosse morto a seguito di un incidente stradale nel 1966. Secondo quanti sostenevano questa quanto mai fantasiosa storia, Paul dal 1966 fu sostituito da un sosia somigliante in tutto e per tutto anche perché si mormorava fosse stato sottoposto ad un delicato intervento di chirurgia plastica tra l’altro perfettamente riuscito. Infine, un’altra curiosa leggenda vuole che il 26 ottobre 1965, giorno in cui furono invitati a Buckingham Palace per essere insigniti della Medaglia dell’Ordine dell’Impero Britannico, i quattro musicisti per allentare la tensione prima di arrivare al cospetto della Regina Elisabetta pare che abbiamo fumato uno spinello nei bagni del Palazzo Reale. Tra l‘altro lo stesso John Lennon a distanza di anni ammise l’accaduto, resta da stabilire se la sua ammissione fosse soltanto una trovata contraddistinta dal suo proverbiale sarcasmo oppure corrispondente alla verità.