La Battaglia di Wikipedia

Il nome Wikipedia è formato dalla parola "wiki" (un termine hawaiano che significa veloce) e "pedia" (istruzione, formazione in greco). Oggi Wikipedia è senza dubbio l'enciclopedia online più utilizzata e conosciuta nel mondo. E' nata il 15 gennaio 2001 (in Italia a maggio dello stesso anno) a fondarla sono stati Jimmy Wales e Larry Sanfer, anche se è il primo quello che ne viene considerato il "padre". Qual è lo scopo di Wikipedia?                                                                                                       Come dice lo stesso Wales: "Lo scopo è quello di raccogliere dati, informazioni ed esperienze, creando e lasciando utilizzare un'enciclopedia gratuita e sempre più ricca di contenuti, a disposizione di ogni singola persona sul pianeta e nella propria lingua". È curata da volontari, nel senso che le pagine possono essere modificate da chiunque e non c'è un comitato di redazione né alcun controllo preventivo sul materiale inviato. Questo significa che è possibile che ci siano degli errori, anche se le voci vengono aggiornate di continuo e quindi gli errori ci sono e poi… spariscono. A questo proposito Beppe Servergnini, il giornalista e scrittore del Corriere della Sera ha scritto: "Trovo che la qualità e l'affidabilità delle informazioni sia notevole. Qualche problema c'è solo quando il soggetto è estremamente controverso. Ma questo è inevitabile, e in fondo accadeva già con le enciclopedie tradizionali".
Wikipedia è uno dei siti più visitati al mondo, è il quarto nella classifica mondiale con 450 milioni di visitatori al mese e dè pubblicata in 285 lingue differenti!
Dunque, uno strumento, con tutte le sue limitazioni, di conoscenza e di libertà a costo zero. Per questo a volte ha subito attacchi, in ogni parte del mondo, per essere tolta di mezzo, essendo uno strumento libero a tutti di conoscenza e di informazione.
Lasciando perdere gli altri stati, in Italia l'enciclopedia web fondata da Jimmy Wales nell'ottobre dello scorso anno si è autooscurata per protestare contro il comma 29 del DDL intercettazioni (non ancora approvato…). Questo perché, come diceva un comunicato di Wikipedia, "in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l'introduzione di una "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti. L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza. Sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. Si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione".
In questi giorni Wikipedia, mette all'inizio di ogni sua voce questo comunicato: "Gentili lettori,
ancora una volta l'indipendenza di Wikipedia è sotto minaccia.
In queste ore il Senato italiano sta discutendo un disegno di legge in materia di diffamazione (DDL n. 3491) che, se approvato, potrebbe imporre a ogni sito web (ivi compresa Wikipedia) la rettifica o la cancellazione dei propri contenuti dietro semplice richiesta di chi li ritenesse lesivi della propria immagine o anche della propria privacy, e prevede la condanna penale e sanzioni pecuniarie fino a 100.000 euro in caso di mancata rimozione. Simili iniziative non sono nuove, ma stavolta la loro approvazione sembra imminente.
Wikipedia riconosce il diritto alla tutela della reputazione di ognuno e i volontari che vi contribuiscono gratuitamente già si adoperano quotidianamente per garantirla. L'approvazione di questa norma, tuttavia, obbligherebbe ad alterare i contenuti indipendentemente dalla loro veridicità. Un simile obbligo snaturerebbe i principi fondamentali di Wikipedia, costituirebbe una limitazione inaccettabile alla sua autonomia e una pesante minaccia all'attività dei suoi 15 milioni di volontari sparsi in tutto il mondo, che sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".Wikipedia è la più grande opera collettiva della storia del genere umano: in 12 anni è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. L'edizione in lingua italiana ha quasi un milione di voci, che ricevono 16 milioni di visite ogni giorno, ma questa norma potrebbe oscurarle per sempre.
L'Enciclopedia è patrimonio di tutti. Non permettere che scompaia".
Riuscirà anche questa volta a vincere la sua battaglia?