Agra e il giro del mondo in 80 giorni

Siamo giunti al settimo giorno di questo lungo viaggio alla scoperta del pianeta, il nostro “il giro del mondo in 80 giorni”. Approdati in terra indiana, arriviamo nel distretto di Agra, antica capitale dell’Impero Moghul. Di questa importante dominazione rimane uno dei monumenti più interessanti e imponenti, ovvero la fortezza in arenaria rossa, meglio conosciuta come Lal Qlla, uno dei fortini costruiti in vari punti strategici dell’impero. La struttura è menzionata già alla fine dell’XII secolo, ma soltanto nel Quattrocento il sultano Sikandar Lodi vi si trasferì stabilmente. Circondata da un fossato alimentato dal fiume, la fortezza, una delle più rappresentative dell’India, conservava in passato il tesoro e il patrimonio degli imperatori. La porta, realizzata nel 1665 per commemorare il valore di Rao Amar Singh, fratello del sovrano Rajput di Jodhpur, dà accesso all’interno, dove è possibile ammirare il palazzo residenziale, dalla pregevole facciata in marmo decorato, i giardini e la corte centrale, dalla quale si diramano diversi ambienti riccamente decorati, quali la biblioteca di Akbar, l’harem e gli appartamenti della principessa Rajput. Passeggiando per la dimora si possono ammirare i padiglioni dorati, le Moschee private, il Musamman Burj, una grande torre ottagonale con balcone. Imperdibile la meravigliosa sala delle udienze, detta Diwan-i-Am: in qualità di ambiente di rappresentanza, la sala sfoggia una decorazione architettonica interessante in pietra arenaria, che mescola motivi e temi della tradizione indiana e persiana. Non lontano dalla fortezza è possibile visitare il monumento indiano più conosciuto al mondo, lo splendido tempio di Taj Mahal, l’imponente e scenografico mausoleo del 1632. Annoverato tra le sette meraviglie del mondo, l’edificio è stato realizzato da Ustad Ahmad Lahauri su incarico dell’imperatore Shah Jahan, per la moglie, conosciuta come Mumtaz Mahal. Questo splendido edificio rappresenta, infatti, un dono d’amore dell’imperatore in memoria della consorte, morta nel 1630, in attinenza ad una delle quattro promesse che a lei stessa aveva fatto. Il cantiere durò circa 22 anni e coinvolse migliaia di lavoratori impegnati a costruire e decorare l’edificio che, nel suo sfarzo, vanta pietre preziose (come turchesi, giada, zaffiri) incastonate nel marmo provenienti da tutto il mondo. Il Taj Mahal, che sorge accanto al fiume, è costituito da diverse strutture: la Moschea, il Mausoleo, il giardino, il Jawab (abitazione per gli ospiti), oltre ad altri ambienti secondari. Il complesso è isolato da una cinta di mura, nella quale si ergono otto torri e si aprono due portali d’accesso. Data la destinazione funeraria, il punto focale della costruzione, situato in posizione sopraelevata, è il Mausoleo, circondato da quattro minareti e coperto da cinque cupole, decorate, nella parte superiore, con foglie di loto. L’accesso è possibile tramite quattro portali affiancati da nicchie, che immettono alla stanza ottagonale princiale, contenente le sepolture, circondata da ulteriori otto stanze. Tutte le sale presentano rivestimenti e decorazioni in marmo con archi ogivali e simbologie religiose, alludenti ad Allah. La Moschea si caratterizza per una serie di dischi con citazioni coraniche, che si affiancano a motivi architettonici che replicano le soluzioni adottate nel mausoleo, come le nicchie, le cupole e gli archi. Le decorazioni dell’edificio si rifanno alla tradizione musulmana, evitando dunque la figura umana e privilegiando forme meramente ornamentali geometrici e floreali, arricchite da pietre preziose che esaltano la struttura architettonica. Il giardino che circonda la struttura rappresenta un Eden splendido, arricchito da fiori e percorsi d’acqua che riflettono l’imponente immagine del Taj Mahal, creando uno scenario davvero suggestivo. Come nel caso dell’architettura, anche il giardino è progettato su stretti principi di regolarità e simmetria che fanno uso sistematico del numero quattro, anche a richiamo della visione islamica del paradiso, percorso da quattro canali convergenti in un punto rialzato (montagna). Questo splendido edificio non rappresenta solo un eccezionale modello di architettura indiana, al massimo dello sfarzo decorativo, ma anche un esempio di progettazione declinata alla simbologia religiosa, mediante forme, numeri ed elementi. Pegno d’amore, opera d’immortalità, il Taj Mahal è oggi uno dei monumenti assolutamente da visitare per conoscere la tradizione architettonica locale, vivendola al massimo del suo splendore.

Tarcisio Agliardi e Federica Gennari