BREGUET, IL GENIO DEL TEMPO

Abraham-Louis Breguet

Nella vita ebbe impegnò il proprio talento anche in altri campi oltre a quello orologiero: come la costruzione di telegrafi ottici. In particolare, nel 1792 metterà a punto il meccanismo del telegrafo ottico dell’inventore francese Claude Chappe (Brûlon, 25 dicembre 1763 – Parigi, 23 gennaio 1805).

 

I suoi clienti sono stati:

Maria Antonietta, regina di Francia
Luigi XVI, suo consorte
Napoleone Bonaparte, Imperatore dei francesi
Giuseppina di Beauharnais, sua consorte
Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone
Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, seconda moglie di Napoleone
Carolina Murat, regina di Napoli
Arthur Wellesley, duca di Wellington
Alessandro I, zar di tutte le Russie
Giorgio III re d’Inghilterra
Luigi XVIII re di Francia
Gioacchino Rossini
Winston Churchill
Fuad I re d’Egitto
Sergej Rachmaninov
Ettore Bugatti 

 

Abraham-Louis Breguet (Neuchâtel, 10 gennaio 1747 – Parigi, 17 settembre 1823) è il punto di riferimento assoluto in tema di Alta Orologeria. Il famoso e ingegnoso orologiaio svizzero fondatore, nel 1775, del celebre marchio di orologeria Breguet, appartiene al patrimonio culturale europeo. La sua posizione nella storia è unica, frutto delle sue capacità creative: con il merito di innumerevoli invenzioni nel campo dell’orologeria, la più famosa resta lo scappamento a tourbillon, del 1798 e brevettato nel 1801. 

A soli 15 anni si trasferì a Parigi, dove nel 1775, a 28 anni, dopo un fortunato matrimonio, fondò la propria attività orologiera in Quai de l’Horloge. Sin dai primi anni d’attività si impegnò nell’invenzione di complicazioni e soluzioni tecniche sempre più innovative, dando un contributo all’evoluzione della tecnica orologiera. Dopo solo 5 anni presentò a Parigi i movimenti “perpetui”, i primi orologi automatici. Riuscì presto, grazie al suo innegabile savoir-faire estetico, a conquistare la fiducia della nobiltà e l’alta borghesia, tanto da diventare il principale fornitore di orologi della regina Maria Antonietta (Vienna, 2 novembre 1755 – Parigi, 16 ottobre 1793) e dell’intera corte di Versailles.

Breguet n° 160 – Marie Antoinette

Proprio per la regina di Francia Breguet realizzò l’orologio n° 160, che successivamente verrà indicato con l’appellativo “Marie Antoinette”, considerato tuttora tra i più complessi orologi del mondo. Il “Marie Antoinette” venne commissionato nel 1783 da un misterioso ammiratore di Maria Antonietta, il quale voleva farne dono alla sua Regina. La commissione consisteva esplicitamente nella realizzazione di un orologio ricco di tutti i più importanti ritrovati tecnici dell’epoca, l’oro dovunque fosse possibile, senza limiti di spesa né termini di consegna.

Abraham-Louis Breguet si impegnò quindi in un’opera senza eguali, ma nonostante il suo impegno, né la regina né l’orologiaio stesso poterono vedere l’orologio completato, visto che la sua progettazione e la sua realizzazione impiegarono ben 44 anni. Fu pronto solo nel 1827, quattro anni dopo la morte del maestro.

Nel 1789, a causa della rivoluzione francese, Abraham-Louis, si rifugiò in Svizzera, trasferendovi anche la propria azienda. Rientrato in Francia dopo la caduta di Maximilien Robespierre, soprannominato l’Incorruttibile (Arras, 6 maggio 1758 – Parigi, 28 luglio 1794), perfezionò le sue creazioni con molte innovazioni: tra cui lo scappamento a tourbillon, che migliorò la precisione dell’orologio annullando gli attriti dovuti all’attrazione gravitazionale.
Dopo la morte del fondatore, l’azienda passerà nelle mani del figlio Louis Breguet.

Il “Marie Antoinette” passò nelle mani di diversi collezionisti e in fine in un museo di Gerusalemme, dove, nel 1983, venne rubato. Recentemente la refurtiva di venne recuperata, ma non ancora esaminata dagli orologiai della Maison Breguet.

Nel 2004, l’ex patron dello Swatch Group, Nicolas Hayek, ha commissionato la replica del leggendario orologio sulla base di disegni e documenti conservati nel Musée Breguet e nel Musée des artes et metiérs di Parigi. Nel 2008, dopo 4 anni, il nuovo “Marie Antoinette” è stato completato. Dopo l’abbattimento della quercia secolare sita nei giardini di Versailles ove la regina Maria Antonietta era solita riposare, il legno è stato donato a Hayek, il quale l’ha fatto realizzare lo scrigno in cui custodire il “Marie Antoinette”. È stato poi esposto presso il Petit Trianon, a Versailles e, più recentemente, al Louvre.

 

Giovanna Ascani

 

 

Le sue invenzioni sono state:

  • 1780: perfezionamento dell’orologio automatico, detto perpetuo;
  • 1783: messa a punto della “molla sonora” ovvero il gong per gli orologi dotati di ripetizione minuti; 
  • 1786: perfezionamento dello scappamento ad ancora;
  • 1789: invenzione dello scappamento naturale, che funziona senza bisogno di lubrificante;
  • 1790: invenzione del “paracadute”, sistema di protezione antiurto atto a rendere gli orologi meno fragili;
  • 1791: ideazione dell’orologio con lancetta dei secondi indipendenti, detto “à seconde d’un coup”;
  • Rappresentano i primi antesignani del moderno cronografo;
  • 1795: brevetto del “quantieme perpetuel”: Breguet perfeziona definitivamente la funzione del calendario perpetuo. Invenzione dello scappamento a cilindro di rubino e della spirale Breguet;
  • 1796: costruzione della prima pendola da viaggio;
  • 1798: invenzione dello scappamento a forza costante, della “pendola simpatica” e del “cronometro musicale”, che funge da metronomo;
  • 1799: Invenzione dell’orologio a tatto;
  • 1801: Brevetto del tourbillon – Tourbillon è la parola francese con cui si indica un particolare meccanismo di complicata concezione, inventato da A. L. Breguet e brevettato nel 1801, contenuto negli orologi meccanici a carica manuale o automatica, di alta fattura. Il principio del tourbillon consiste nell’inserire il meccanismo regolatore dell’orologio (ovvero il “treno” bilanciere – ancora – scappamento) in una gabbia che ruota lentamente su sé stessa, generalmente una volta al minuto. Si ottiene così un funzionamento molto più regolare e preciso nella scansione del tempo, essendo la funzione principale del Tourbillon quella di rendere il regolatore insensibile all’effetto negativo che la forza di gravità terrestre avrebbe sulla costanza di marcia dell’orologio;
  • 1819: perfezionamento del “podometro”, per regolare il passo di marcia delle truppe;
  • 1820: invenzione del cronografo d’osservazione con doppia lancetta dei secondi, antenato del cronografo moderno;
  • 1822: invenzione del cronografo a inchiostro.