“Vedi sui canali Vascelli addormentati D’estro vagabondo; Per soddisfare ogni Tuo desiderio, Vengono dai confini del mondo”. (C. Baudelaire).
Charles Pierre Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867) è stato un poeta, scrittore, giornalista, aforista, critico letterario e critico d’arte francese. È considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave del Simbolismo, grande innovatore del genere lirico, nonché anticipatore del Decadentismo.
I fiori del male, la sua opera maggiore, è considerata uno dei classici della letteratura francese e mondiale.
Figlio di Joseph-Francois, funzionario al Senato, e Caroline Archimbaut-Dufays. La madre, giovanissima, in seguito alla morte prematura del marito, sposa un aitante tenente colonnello, il quale, a causa della proprio freddezza e rigidità militaresca, si guadagnerà l’odio di Baudelaire.
– Nel 1833, entra al Collège Royal per volontà del patrigno. Per una serie di motivi, il patrigno, per ripicca, lo obbliga ad imbarcarsi sul Paquebot des Mers du Sud, una nave che faceva rotta nelle Indie.
Questo viaggio dura dieci mesi ed ha su Charles un effetto inaspettato. Il contatto con gente di tutte le razze e culture, lo portano ad avere una apertura mentale lontana dalla culturale Europea. Da questo, dunque, nasce il suo grande amore per l’esotismo, lo stesso che filtra dalle pagine della sua opera maggiore, i celeberrimi “Fiori del male”.
Al suo ritorno a Parigi, ormai maggiorenne, entra in possesso dell’eredità paterna, che gli permette di vivere per qualche tempo in grande libertà.
– Nel 1842, conosce la mulatta Jeanne Duval, si scatena con lei un’intensa e appassionata relazione solida e duratura. Lei è l’amante e musa ispiratrice, non solo per l’aspetto “erotico e amoroso” della produzione baudeleriana, ma anche per quella nota intensa di umanità che traspare nelle sue poesie.
Non si fa mancare nulla, la sua vita a Parigi è molto dispendiosa e ben presto sperpera la metà del patrimonio della famiglia. La madre intraprende una procedura per poter ottenere un curatore a cui venga affidato il compito di amministrare con maggiore accuratezza il resto dell’eredità. Da ora in avanti, Baudelaire sarà costretto a chiedere autorizzazine al proprio tutore per qualsiasi spesa.
– Nel 1845, a ventiquattro anni, esordisce come poeta, con la pubblicazione di “A una signora creola”. Per vivere, è costretto a collaborare a riviste e giornali con articoli e saggi che furono poi raccolti in due libri postumi, “L’Arte romantica” e “Curiosità estetiche”.
– Nel 1848, partecipa ai moti rivoluzionari di Parigi.
– Nel 1857, pubblica “I fiori del male”, una raccolta di poesie. Un capolavoro assoluto che sconcerta il pubblico del tempo. Il libro fa parlare di sè per la sua qualità letteraria e per lo scandalo e curiosità morbosa dei lettori. Sull’onda del pettegolezzo che circonda il testo, il libro viene addirittura processato per immoralità e l’editore si vede costretto a sopprimere sei poesie. Solo, nel 1949, la Corte di Cassazione francese riabilita tutta la sua memoria e opera.
– Nel 1861, Baudelaire, per questa vicenda, è depresso e la sua mente sconvolta, tenta il suicidio.
– Nel 1864, lascia Parigi e si reca a Bruxelles, ma il soggiorno nella città belga non modifica la sua difficoltà di rapporti con la società borghese.
– Nel 1867, molto malato, cerca conforto nell’alcol, nell’hashish e nell’oppio, e dopo una lunga agonia muore a soli 46 anni.
È sepolto nel cimitero di Montparnasse, insieme alla madre e al detestato patrigno.
Rebecca Molinari