FALO’ DELLE VANITA’

Il più famoso “falò delle vanità” avvenne il 7 febbraio del 1497 quando, dopo la cacciata dei Medici, durante il martedì grasso, i seguaci del frate domenicano Girolamo Savonarola sequestrarono e bruciarono pubblicamente migliaia di oggetti nella città di Firenze
L’obiettivo di questa furia distruttiva era l’eliminazione di qualsiasi oggetto considerato  peccaminoso, pittura, libri e oggetti inducente allo sviluppo della vanità, includendo articoli voluttuari come specchi, cosmetici, vestiti lussuosi, ed anche strumenti musicali. Nel falò è stata sacrificata una vasta cultura comprendente libri considerati “immorali”, manoscritti contenenti canzoni “secolari” o “profane”, e dipinti. Tra i vari oggetti distrutti  vi furono alcuni dipinti originali di Sandro Botticelli, che egli stesso provvide ad abbandonare sul rogo. A seguito di questo gesto, il 13 maggio 1497, Girolamo Savonarola viene scomunicato da Papa Alessandro VI.
“il carnovale seguente, che era costume della città far sopra le piazze alcuni capannucci di stipa et altre legne, e la sera del martedì per antico costume arderle queste con balli amorosi… si condusse a quel luogo tante pitture e sculture ignude molte di mano di Maestri eccellenti, e parimente libri, liuti e canzonieri che fu danno grandissimo, ma particolare della pittura, dove Baccio portò tutto lo studio de’ disegni che egli aveva fatto degli ignudi, e lo imitò anche Lorenzo di Credi e molti altri, che avevon nome di piagnoni”. (Giorgio Vasari).  
Girolamo Maria Francesco Matteo Savonarola (Ferrara, 21 settembre 1452 – Firenze, 23 maggio 1498) è stato un religioso e politico italiano. Arriva a Firenze nel 1489. Ha fama di grande morale e tiene prediche affollatissime: il castigo divino si abbatterà sulla città per la corruzione del clero e dei costumi, per la lussuria, le credenze astrologiche, la sodomia. La cerchia dei fedeli aumenta a dismisura e il carisma cresce: due anni dopo la morte di Lorenzo il Magnifico, Savonarola è la guida religiosa e politica della Repubblica nata dalla sollevazione popolare contro i Medici. Firenze, per Savonarola, è la nuova Gerusalemme. Il suo rigore radicale si traduce in leggi; i “falò delle vanità”, tristemente famosi, bruciano carte e dadi da gioco, libri, abiti, specchi, cosmetici, gioielli, strumenti musicali.
-Nel 1497, fu scomunicato da papa Alessandro VI, e nel 1498, l’anno dopo, fu processato 3 volte, torturato, condannato, il 23 maggio Girolamo Savonarola è impiccato e bruciato in piazza della Signoria, e le sue ceneri sparse in Arno.
– Nel 1559, le sue opere furono inserite nell’elenco di libri proibiti. Successivamente, gli scritti del Savonarola sono stati riabilitati dalla Chiesa nei secoli seguenti fino ad essere presi in considerazione in importanti trattati di teologia. Ora è servo di Dio. La causa della sua beatificazione è stata avviata il 30 maggio 1997 dall’arcidiocesi di Firenze.

Francesco Murini