Il modernissimo centro nazionale d’arte Pompidou rappresenta, insieme al Musée d’Orsay il cuore pulsante dell’arte moderna parigina. Il centro nasce infatti dall’unione di due esigenze sorte parallelamente nel corso degli anni Sessanta e convogliate su un unico progetto: un istituto dedicato all’arte moderna e contemporanea in grado di cogliere l’eredità del Museo d’arte Moderna, ormai in declino, e la fondazione di fornita biblioteca per la sezione culturale. Da queste premesse, Georges Pompidou propose l’istituzione di un nuovo centro in grado di competere con un nuovo ruolo culturale-artistico, proponendo un varietà disciplinare (arte, letteratura, cinema, design…) in un contesto moderno, nuovo simbolo della contemporaneità. Il profilo contemporaneo del centro è riflesso dalla sede stessa, frutto di un progetto sinergico operato tra architetti e ingegneri del calibro di Renzo Piano, Richard Rogers e ed Edmund Happold (e altri): la soluzione vincente, approvata nel 1971 da giuria internazionale, promosse una struttura moderna e colorata, caratterizzata da fasce di tubature esterne di toni diversi, a differenziare la destinazione d’uso (rosso dove gli ascensori, blu per l’aria, giallo per l’elettricità e verde per l’acqua). Attualmente il centro, inaugurato il 31 gennaio 1977, ospita il Museo d’arte moderna, progettato e allestito negli anni Ottanta, che offre la visione di importantissime e numerose opere d’arte moderna, comprendenti dipinti, fotografie, sculture e disegni. Tra le più belle opere conservate si annoverano le numerose tele di Vasilij Kandinskij, quali Giallo, rosso, blu, Mulini a vento, Chiesa della Natività della Vergine a Mosca, Slancio moderato, Primo acquarello astratto, Dipinto con arco nero e Insieme multicolore. All’astrattismo fantasioso e colorato dell’artista russo, si affiancano i pezzi del capofila cubista Pablo Picasso, presente con i dipinti Arlecchino (J. Salvado), Bottiglia di Bass con clarinetto, chitarra e violino, La musa , L’atelier della modista e L’aubade. Esposte inoltre le tele di Georges Braque, Joan Miró e Maurice Utrillo. Si annoverano inoltre diverse opere di Marc Chagall (Resurrezione, Le nozze, Re Davide , La guerra, Le porte del cimitero , Il mercante di bestiame, e altre tele) e alcuni pezzi di Henri Matisse (La tristezza del re , La camicetta rumena). Alla grandiosa collezione permanente, fanno da contraltare le frequenti mostre temporanee che, negli anni, hanno spaziato tra Dalì (1979), Pollock (1982), Bonnard, Kandisky (1984), Klee (1985), Andy Warhol (1990), Matisse (1993), Brancusi (1995), Fernand Leger (1997), Picasso scultore (2000), Mirò (2004), Giacometti (2007) e Munch (2011), e molte altre. La straordinaria vocazione culturale del Centro Pompidou è portata pienamente a compimento dalla grande Biblioteca pubblica d’informazione, oltre che dal centro Ircam, specializzato nella musica e acustica, e dal Centro del design industriale. La volontà di offrire una visione a 360° della cultura artistica moderna e contemporanea ha trovato terreno fertile al Centro Pompidou di Parigi che, tra mostre, esposizioni, raccolte librarie, spazi per attività pedagogiche, sale cinematografiche e teatrali, riesce a fornire un servizio completo e ad imporsi come grande polo culturale europeo, in grado di competere con il parallelo newyorkese del MOMA.
Federica Gennari