IL MUSEO NAZIONALE DI ANTROPOLOGIA DI CITTA’ DEL MESSICO

Nel bosco di Chapultepec, a Città del Messico, è stato realizzato nel 1964 il più importante e conosciuto museo del Messico: Il Museo Nazionale di Antropologia. Il tessuto storico messicano, che impreziosisce il territorio nazionale di numerosi siti e reperti archeologici, ha largamente contribuito all’istituzione del museo, arricchendone le sale di numerosi pezzi attinenti all’arte precolombiana, oltre a notevoli paralleli derivati dalle popolazioni indigene di oggi. L’edifico che ospita il museo è stato progettato nel 1963 e consta di una superficie espositiva totale di 44.000 mq, suddivisa in 23 sale, oltre ad una vasta area esterna, occupata in parte da giardini e cascate artificiali. Il progetto del Museo di Antropologia nasce dalla precedente esperienza del Museo di Storia Naturale, aperto sul finire del Settecento: sulla scorta di tale istituzione, si fece infatti crescente l’esigenza di fondare un nuovo museo destinato alla raccolta delle antichità messicane, rivalutate nel corso del XIX secolo. Il primo nucleo fu ufficialmente inaugurato nel 1825.                                          L’attuale museo, inaugurato il 17 settembre 1964, assunse il nome di Museo Nazionale di Antropologia nel 1940, a sostituzione del precedente titolo di Museo Nazionale di Archeologia, Storia ed etnografia, acquisito trent’anni prima. Il fascino esercitato dall’archeologia e dal collezionismo di antichità fece guadagnare presto l’apprezzamento dei visitatori, registrando un notevole successo nel mondo. L’esposizione di reperti della cultura maya, olmeca, azteca e teotihuacana, è valsa al museo il vanto di essere non solo una delle principali raccolte mondiali d’antichità, ma anche una delle più visitate e amate dal pubblico, grazie anche alle passate esposizioni temporanee dedicate alle antichità egiziane, greche, cinesi e iraniane. L’obiettivo di illustare le culture locali e indigene sotto il profilo archeologico-etnografico è dunque esurito non solo attraverso il semplice allestimento museale, ma anche con esposizioni temporanee, lo studio e la catalogazione dei nuovi pezzi rinvenuti, la pubblicazione e le conferenze organizzate dal centro. Numerosissimi i reperti esposti nelle 23 sale del Museo messicano: la Sala Maya, la celeberrima Pietra del sole (calendario azteco) , la statua della divinità azteca Coatlicue, la testa colossale Olmec , Olmec lottatore, la divinità azteca Macuilxochitl (dio della musica e della danza), una copia del Codice Azteco, alcuni dipinti murali maya, tesori maya rinvenuti a Chichen Itza, un modello di Tenochtitlan. Celebre inoltre il monolite teotihuacano  sistemato sopra la fontana d’ingresso al museo, tradizionalmente identificato con la divinità dell’acqua Tlaloc. Un tripudio di storia, tradizioni e cultura, in viaggio tra le radici messicane e i tesori dell’archeologia locale (e non), eccezionali documenti di antropologia.
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Federica  Gennari