Furono gli esiti non attendibile delle biografie di artisti negli “Uomini illustri” del biografo Paolo Giovio (Como, 21 aprile 1483 circa – Firenze, 12 dicembre 1552) a spingerlo a scrivere la raccolta di “Le Vite” d’artisti.
Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri, noto anche come “Le Vite”, è una serie di biografie di eccellenti artisti dedicato a Cosimo I de’ Medici, pubblicato nel 1550 dal pittore e architetto aretino Giorgio Vasari (Arezzo, 30 luglio 1511 – Firenze, 27 giugno 1574). Il trattato ebbe un tale straordinario successo che l’autore, nel 1568, curò una seconda edizione più approfondita e revisionata.
Giorgio Vasari fu il primo storico dell’arte italiana e l’autore delle prime biografie artistiche, genere enciclopedico che ancora oggi viene consultato dopo cinque secoli. Fu sempre lui a coniare termini come Rinascimento, Gotico o “Maniera moderna”. Sono dovuti a lui soprannomi di artisti come Paolo Uccello (Paolo Doni) o Piero della Francesca (Piero de’ Franceschi).
Le Vite invece é il primo libro di storia dell’arte, nonché la più attendibile biografia degli artisti a cavallo tra Medioevo e Rinascimento, nonché un archivio di preziose informazioni su opere d’arte oggi disperse, perdute o distrutte. Le Vite sono state tradotte in molte lingue, tra cui inglese, francese, tedesco e olandese.
Vasari scrisse nelle biografie racconti relativi a scandali e pettegolezzi, dando per buone fonti orali a distanza di secoli dai fatti, non verificate né verificabili; come l’inverosimile assassinio di Domenico Veneziano da parte di Andrea del Castagno, che screditarono l’opera vasariana agli occhi della critica moderna. La maggior parte degli aneddoti sono probabilmente frutto di fantasia, se non pura invenzione letteraria; come quella secondo la quale il giovane Giotto di Bondone, noto come Giotto (Vespignano, 1267 circa – Firenze, 8 gennaio 1337) dipinse una mosca su un quadro di Cimabue e il vecchio maestro cercò più volte, inutilmente, di scacciarla.
Il Vasari incluse infine un’autobiografia di 42 pagine alla fine di “Le Vite” e aggiunse ulteriori dettagli su di sé e sulla sua famiglia nelle vite di Lazzaro Vasari e di Francesco Salviati.
Da buon aretino, al servizio del duca di Firenze Cosimo I de’ Medici, ha enfatizzato eccessivamente il ruolo degli artisti toscani, e in particolare fiorentini, attribuendo ai fiorentini la maggior parte delle nuove scoperte dell’arte rinascimentale, come ad esempio l’incisione. In rari casi lodò artisti non toscani attribuendo però loro un fantomatico maestro fiorentino.
Troppo Firenze e poco il resto del mondo; come ad esempio, l’arte veneziana fu completamente ignorata nella prima edizione e solo a seguito di un viaggio a Venezia il Vasari le dedicò più attenzione, includendo artisti come Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1480/1485 – Venezia, 27 agosto 1576).
Meno considerazione hanno avuto scuole pittoriche come Lombardi, emiliani, marchigiani, romani, napoletani, siciliani, ecc. furono regolarmente sottostimati, se non del tutto ignorati. Nella visione artistica di Vasari tutto aveva inizio col fiorentino Cimabue, pseudonimo di Cenni o Bencivieni di Pepo (Firenze, 1240 circa – Pisa, 1302), e finiva col fiorentino Michelangelo Buonarroti (Caprese, 6 marzo 1475 – Roma, 18 febbraio 1564), il genio sublime che aveva eccelso in tutte le discipline.
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Prima parte:
- Dedica a Cosimo I de’ Medici del 1550
- Dedica a Cosimo I de’ Medici del 9 gennaio 1568
- Proemio di tutta l’opera
- Introduzione alle tre arti del disegno: 35 capitoli dedicati agli aspetti tecnici e ai testi di riferimento per l’architettura, la scultura e la pittura
- Lettera di Giovambattista Adriani al Vasari su i nomi e l’opere de’ più eccellenti artefici antichi in pittura, in bronzo et in marmo
- Proemio delle Vite
Seconda parte:
- Cimabue
- Arnolfo di Cambio, con Bonanno
- Nicola Pisano
- Giovanni Pisano
- Andrea Tafi
- Gaddo Gaddi
- Margaritone
- Giotto, con Puccio Capanna
- Agostino e Agnolo
- Stefano Fiorentino e Ugolino
- Pietro Lorenzetti (Pietro Laurati)
- Andrea Pisano
- Buonamico Buffalmacco
- Ambrogio Lorenzetti (Ambruogio Lorenzetti)
- Pietro Cavallini
- Simone Martini con Lippo Memmi
- Taddeo Gaddi
- Andrea Orcagna (Andrea di Cione)
- Tommaso Fiorentino (Giottino)
- Giovanni da Ponte
- Agnolo Gaddi con Cennino Cennini
- Berna Sanese
- Duccio di Buoninsegna
- Antonio Viniziano
- Jacopo del Casentino
- Spinello Aretino
- Gherardo Starnina
- Lippo con Lippo di Dalmasio
- Lorenzo Monaco
- Taddeo Bartoli
- Lorenzo di Bicci con Bicci di Lorenzo e Neri di Bicci
Terza parte:
- Jacopo della Quercia
- Niccolò Aretino
- Dello Delli
- Nanni di Banco
- Luca della Robbia con Andrea e Girolamo della Robbia
- Paolo Uccello
- Lorenzo Ghiberti
- Masolino da Panicale con Paolo Schiavo
- Parri Spinelli
- Masaccio
- Filippo Brunelleschi
- Donatello
- Michelozzo Michelozzi con Pagno di Lapo Portigiani
- Antonio Filarete e Simone Ghini con Bernardo Ciuffagni
- Giuliano da Maiano
- Piero della Francesca
- Beato Angelico con Zanobi Strozzi, Domenico di Michelino e Attavante
- Leon Battista Alberti
- Lazzaro Vasari
- Antonello da Messina
- Alesso Baldovinetti
- Vellano da Padova (Bartolomeo Bellano)
- Fra Filippo Lippi con Fra Diamante e Jacopo del Sellaio
- Paolo Romano, Maestro Mino e Chimenti Camicia con Baccio Pontelli
- Andrea del Castagno e Domenico Veneziano
- Gentile da Fabriano e Vittore Pisanello
- Pesello e Francesco Peselli
- Benozzo Gozzoli con Melozzo da Forlì e Zanobi Machiavelli
- Francesco di Giorgio e Vecchietta (Lorenzo di Pietro)
- Galasso Galassi con Cosmè Tura
- Antonio e Bernardo Rossellino
- Desiderio da Settignano
- Mino da Fiesole
- Lorenzo Costa con Ludovico Mazzolino
- Ercole Ferrarese
- Jacopo, Giovanni e Gentile Bellini con Benedetto Coda, Jacopo da Montagnana e Nicolò Rondinelli
- Cosimo Rosselli
- Il Cecca (Francesco di Giovanni)
- Don Bartolomeo abate di San Clemente
- Gherardo miniatore
- Domenico Ghirlandaio con Benedetto, David Ghirlandaio e Sebastiano Mainardi
- Antonio e Piero Pollaiuolo con Maso Finiguerra
- Sandro Botticelli
- Benedetto da Maiano
- Andrea del Verrocchio con Agnolo di Polo, Francesco di Simone, Benedetto e Santi Buglioni
- Andrea Mantegna con Francesco Squarcione, Dario da Treviso, Marco Zoppo, Lorenzo da Lendinara e Nicolò Pizzolo
- Filippino Lippi con Alonso Berruguete
- Bernardino Pinturicchio con Nicolò Alunno e Gerino da Pistoia
- Francesco Francia con Caradosso
- Pietro Perugino con Francesco Bacchiacca, Rocco Zoppo, Domenico di Paris, Eusebio da San Giorgio e Andrea Aloigi detto l’Ingegno
- Vittore Carpaccio con Stefano da Verona, Altichiero, Jacopo Avanzi, Jacobello del Fiore, Guariento (chiamato Guerriero da Vasari), Giusto de’ Menabuoi, Vincenzo Foppa (presumibilmente il Vincenzio bresciano citato da Vasari), Vincenzo Catena, Cima da Conegliano, Alvise Vivarini, Marco Basaiti, Bartolomeo Vivarini; Giovanni di Niccolò Mansueti, Vittore Belliniano, Bartolomeo Montagna, Benedetto Diana, Giovanni Buonconsiglio, Simone Bianco, Tullio Lombardo, Vincenzo Civerchio, Girolamo Romanino, Alessandro Bonvicino detto il Moretto, Francesco Bonsignori, Giovan Francesco Caroto e Francesco Torbido detto il Moro
- Iacopo Torni detto l’Indaco e Francesco Torni
- Luca Signorelli con Tommaso Bernabei detto il Papacello
Quarta parte:
- Leonardo da Vinci con Gian Giacomo Caprotti, Giovanni Antonio Boltraffio e Marco d’Oggiono
- Giorgione da Castelfranco
- Antonio da Correggio con Andrea Solari (Andrea del Gobbo)
- Piero di Cosimo
- Donato Bramante (Bramante da Urbino)
- Fra Bartolomeo di San Marco
- Mariotto Albertinelli
- Raffaellino del Garbo
- Pietro Torrigiani (Torrigiano)
- Giuliano da Sangallo e Antonio da Sangallo il Vecchio
- Raffaello Sanzio
- Guglielmo da Marsiglia
- Simone del Pollaiolo (il Cronaca)
- Davide e Benedetto Ghirlandaio
- Domenico Puligo
- Andrea da Fiesole e altri fiesolani
- Vincenzo da San Gimignano e Timoteo da Urbino
- Andrea Sansovino (Andrea dal Monte Sansovino)
- Benedetto da Rovezzano
- Baccio da Montelupo e Raffaello da Montelupo (padre e figlio)
- Lorenzo di Credi
- Boccaccio Boccaccino (Boccaccino Cremonese)
- Lorenzetto
- Baldassarre Peruzzi
- Giovan Francesco, anche noto come il Fattore e Pellegrino da Modena
- Andrea del Sarto con Andrea Sguazzella, Pier Francesco Foschi, Iacopino del Conte
- Properzia de’ Rossi con Amico Aspertini, Plautilla Nelli, Sofonisba Anguissola e Alessandro Allori
- Alfonso Lombardi
- Michelagnolo da Siena
- Girolamo Santacroce
- Dosso e Battista Dossi (i fratelli Dossi)
- Giovanni Antonio Licino
- Giovanni Antonio Sogliani
- Girolamo da Treviso (Girolamo Da Trevigi)
- Polidoro da Caravaggio e Maturino da Firenze (Maturino Fiorentino)
- Rosso Fiorentino
- Bartolomeo Ramenghi (Bartolomeo da Bagnacavallo)
- Marco Calabrese
- Morto da Feltre
- Franciabigio
- Francesco Mazzola (il Parmigianino)
- Jacopo Palma il Vecchio (Il Palma) e Lorenzo Lotto
- Fra Iocondo e Liberale da Verona
- Francesco Bonsignori (Francesco Monsignori)
- Falconetto
- Francesco e Girolamo dai Libri
- Francesco Granacci
- Baccio d’Agnolo
- Valerio Vicentino con Giovanni da Castel Bolognese e Matteo dal Nasaro Veronese
Quinta parte:
- Marcantonio Bolognese
- Antonio da Sangallo
- Giulio Romano
- Sebastiano del Piombo (Sebastiano Viniziano)
- Perino Del Vaga
- Giovann’Antonio Lappoli
- Niccolò Soggi
- Niccolò detto il Tribolo
- Pierino da Vinci
- Domenico Beccafumi
- Baccio Bandinelli
- Giuliano Bugiardini
- Cristofano Gherardi
- Jacopo da Pontormo
- Simone Mosca e Francesco Mosca (Il Moschino)
- Girolamo e Bartolomeo Genga e Giovanbatista San Marino
- Michele Sanmicheli con Paolo Veronese (Paulino nel testo) e Paolo Farinati
- Giovannantonio detto il Soddoma da Verzelli
- Bastiano detto Aristotile da San Gallo
- Benedetto Garofalo e Girolamo da Carpi, con Bramantino e Bernardino Gatti detto il Soiaro
- Ridolfo, David e Benedetto Ghirlandaio
- Giovanni da Udine
- Battista Franco con Jacopo Tintoretto
- Francesco Rustici
- Fra’ Giovann’Agnolo Montorsoli
- Francesco detto de’ Salviati con Giuseppe Porta
- Daniello Ricciarelli da Volterra
- Taddeo Zucchero con Federico Zuccari
Sesta parte:
- Michelangelo Buonarroti con Tiberio Calcagni e Marcello Venusti
- Francesco Primaticcio con Giovanni Battista Ramenghi (il Bagnacavallo Jr.), Prospero Fontana, Nicolò dell’Abate, Domenico del Barbieri, Lorenzo Sabatini, Pellegrino Tibaldi, Luca Longhi, Livio Agresti, Marco Marchetti, Giovanni Boscoli e Bartolomeo Passarotti
- Tiziano Vecellio con Jacopo Bassano, Giovanni Maria Verdizotti, Johannes Stephan van Calcar (Giovanni fiammingo) e Paris Bordon
- Iacopo Sansovino con Andrea Palladio
- Lione Aretino
- Giulio Clovio
- Bronzino
- Giorgio Vasari
Le Vite del Vasari hanno avuto una triplice influenza come:
- esempio per i biografi e gli storici dell’arte,
- una visione coeva del Rinascimento e in esso il ruolo di Firenze e Roma,
- una fonte primaria da cui attingere informazioni sulle vite e sulle opere dei primi artisti italiani.
Le Vite diedero il via al genere di biografie di artisti. Nel 600, la maggior parte dei biografi furono spesso soprannominati “il Vasari” della loro nazione. Karel van Mander (Meulebeke, maggio 1548 – Amsterdam, 11 settembre 1606) nei Paesi Bassi fu probabilmente il primo autore vasariano, col suo “Het Schilderboeck – Il libro della pittura” del 1604, il primo elenco completo di biografie dei pittori dei Paesi Bassi. Joachim von Sandrart (Francoforte sul Meno, 12 maggio 1606 – Norimberga, 14 ottobre 1688), autore di Teutsche Akademie, fu soprannominato il “Vasari tedesco”.
Acisclo Antonio Palomino de Castro y Velasco (Bujalance, 1655 – Madrid, 12 agosto 1726), noto come il “Vasari spagnolo”, Pubblicò il trattato Museo pittorico e scala ottica in tre volumi (1715-1724): i primi due riguardanti le tecniche pittoriche, il terzo intitolato Le Vite dei principali pittori e scultori spagnoli. In Inghilterra il “Painting Illustrated – Dipinti illustrati” di William Aglionby (1642-1705) del 1685 fu basato in gran parte sul lavoro del Vasari.
David Zahedi