Quando Charles Darwin (1809-1882) formulò la sua teoria sulle origini della evoluzione delle specie, Giambattista Vico (1668-1744) aveva già dato una chiara chiave di lettura della evoluzione di ciascuna specie dichiarando che “L’Ontogenesi sintetizza la Filogenesi”. La genesi di ogni specie è sintetizzabile in un suo individuo, sostenne Vico. Per la specie umana, ciò vale anche dal punto di vista psichico-mentale. In pratica, l’uomo nel corso dei milioni di anni dalla sua comparsa su questo pianeta “Terra” ha vissuto condizioni di esistenza simili al processo della formazione di un suo individuo dallo zigote, all’embrione, al feto, al neonato, al bambino, all’adolescente, all’attuale età della caparbietà giovanile, in attesa di superare la maggiore età per divenire maturo e adulto, e proseguire comunque nel suo cammino.
A differenza di altre specie soggette alla natura, l’uomo è capace di gestire la natura. ‘Abdu’l-Bahá (1844-1921) spiega che nonostante l’uomo non sia dotato di ali, vola; privo di branchie s’immerge e viaggia sotto i mari; vede e ode a lunga distanza ed oltre gli ostacoli, quindi trasforma ed abbellisce la natura. Ma l’Universo è infinito; infiniti sono anche i mondi che ci circondano, con dimensioni e condizioni diversi da questo fisico. Come il feto nel grembo materno vive con noi ma di noi inconsapevole, così il mondo spirituale ci circonda e noi ne siamo ignari! Quindi, la Realtà è infinita; invece, la nostra percezione è finita ed è relativa al luogo, all’epoca, alla maturità, alla capacità all’esperienza e alle nostre condizioni vissute.
I binomi di materia e spirito, conoscenza e coscienza, cuore e anima, politica ed etica, scienza e fede sono delle realtà parallele che nate con l’uomo, modelleranno la società umana fino all’infinito.
Nella misura in cui una collettività umana vive i suddetti binomi in armonia ed equilibrio, la storia ci segnala il grado di civiltà relativo a quel periodo. Un fattore essenziale e prioritario della civiltà è l’unità. Il processo del riconoscimento di questa unità è cominciato con quella della famiglia, poi della tribù, della città stato, del popolo, della nazione, fino all’attesa di realizzare compiutamente l’unità del mondo ed altro.
Le civiltà, nel tempo, decadono per essere superate dalle successive, come nel mondo fisico con l’alternarsi, nell’arco dell’anno solare, delle stagioni. L’ esperienze accumulate durante un ciclo epocale danno vita a una nuova visione degli assetti sociali. Per esempio, al declino del mondo medioevale in occidente, subentrò una visione imperniata sull’uomo e sulle sue necessità spirituali e materiali. Non a caso fu anche il periodo delle grandi scoperte geografiche, come se i confini del mondo allora conosciuti, non fossero più sufficienti a contenere gli impeti di crescita materiale e culturale delle nuove società. Il processo si codificò definitivamente nel corso del XVII secolo con le grandi scoperte scientifiche e fisiche con studiosi come Galileo Galilei e Isaac Newton che posero le basi per la scienza moderna e contemporanea.
Noi siamo beneficiari di questo lunghissimo processo di sviluppo e contribuenti del suo proseguo senza fine.
Shahrokh Makhanian