Musée du Louvre, scrigno dell’arte mondiale

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Museo del Louvre di Parigi

Milioni di visitatori ogni anno. Un’immensa raccolta, con numeri da capogiro: oltre 380.000 oggetti e opere d’arte. Il Louvre rappresenta il riassunto della storia culturale ed artistica europea e mondiale, il museo più conosciuto e apprezzato al mondo. L’edificio nel quale è ricavato affonda le proprie origini nel XIII secolo: nato come fortezza, a metà del Trecento fu trasformato in residenza reale fino alla congiunzione, avvenuta a fine Cinquecento per mezzo della Grande Galerie, con il Palazzo delle Tuileries. Fu Luigi XV a volere la definitiva trasformazione della struttura in museo, aperto al pubblico sotto il nome di “Muséum central des Arts” nel 1793. Fu il periodo nel quale la collezione accrebbe maggiormente, grazie a opere provenienti da tutt’Europa, acquisite per merito delle vittorie dell’esercito francese. Lo scopo dichiarato era quello di far diventare la raccolta la più grande e completa d’Europa, anche grazie ai molteplici pezzi provenienti dall’Italia. Il notevole accrescimento vantato, spinto dall’obiettivo di acquisire il primato europeo, rese necessaria la riorganizzazione dell’esposizione agli inizi dell’Ottocento, quando il museo fu ribattezzato “Musée Napoléon”. Dopo la sconfitta napoleonica a Waterloo, molte della opere in acquisite in precedenza dovettero essere restituite ai paesi dalle quale erano state prelevate. Attualmente, il simbolo di questo celebre museo è la Piramide Louvre, eretta sopra il mezzanino, inaugurata nel 1989 e realizzata su progetto di Ieoh Ming Pei. L’immensa raccolta del Louvre comprende innumerevoli pezzi di archeologia orientale, egizia, romana, greca, etrusca, insieme a sculture, dipinti (la più ampia collezione al mondo dopo Museo di Ermitage di San Pietroburgo), stampe, disegni, pezzi d’arte islamica e di arti decorative. In esposizione permanente si contano circa 35.000 opere suddivise in otto sezioni per un totale di oltre 60.000 mq dedicati all’arte. 

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Venere di Milo
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Samotracia di Nike

Tra le più celebri opere di arte antica conservate nel museo parigino si annoverano: l’Hera di Samo (VI sec. aC.), la nota “Nike di Samotracia” (II sec. a.C.) la Dama di Auxerre, la bellissima “Venere di Milo” (II sec. a.C.)  di derivazione greca, simbolo della bellezza e raffinatezza della figura femminile; la Stele di Naram-Sin e la Stele degli Avvoltoi di fattura orientale; lo Spinario (I sec. a.C.) e l’Avorio Barberini (I metà del VI sec.) di origine romana; il Sarcofago degli Sposi (fine VI sec. a.C.) etrusco. Nella sezione dedicata agli artisti italiani si riscontrano i più importanti nomi del Trecento, Quattrocento e Cinquecento nostrani: Andrea del Sarto (Madonna degli Angeli, Carità), Giovanni Bellini (Cristo benedicente), Sandro Botticelli, Beato Angelico, Carpaccio, Caravaggio (Morte della Vergine  e altre opere), Correggio (Allegoria del Vizio, Allegoria della virtù e altre opere), Annibale Carracci, Giotto (Stigmate di San Francesco e Crocefisso), Domenico Ghirlandaio, Leonardo da Vinci (Vergine delle rocce, Monna Lisa, Sant’Anna con la Vergine il bambino e l’agnello e altre opere), Gentile da Fabriano, Lorenzo Lotto, Francesco Laurana, Andrea Mantegna (Madonna della Vittoria, Trionfo della virtù e altre opere), Michelangelo (Schiavo morente e Schiavo ribelle), Perugino, Parmigianino, Piero di Cosimo, Piero della Francesca (Ritratto di Sigismondo Malatesta, Pontormo, Raffaello (Angelo, San Giorgio e il drago e altre opere), Rosso Fiorentino, Luca Signorelli, Paolo Uccello, Paolo Veronese e Tiziano (Deposizione di Cristo, San Girolamo penitente, Incoronazione di spine e altre opere).  

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Leonardo Da Vinci – La Gioconda

 Un repertorio impressionante di grandi maestri e di capolavori italiani che riescono a dare un perfetto panorama dell’evoluzione artistica italiana e della diversa interpretazione geografica del fervore culturale tra il Trecento e il Rinascimento che ne trassero i pittori. Con l’eccezionale sezione italiana compete la sezione francese, che ospita capolavori dei più importanti artisti locali quali Cézanne (Cortile di fattoria a Auvers), Dégas, Eugène Delacroix (La libertà guida il popolo, Ingresso dei crociati a Costantinopoli, Donne di Algeri nei loro appartamenti e altre opere), Jacques-Louis David (Il giuramento degli Orazi),  L’incoronazione di Napoleone e altre opere), Jean Fouquet, Théodore Géricault (La zattera della Medusa)  e Antoine Watteau.

Sigismondo Pandolfo Malatesta di Piero della Francesca
Il giuramento degli Orazi di Jacques-Louis David
Il giuramento degli Orazi di Jacques-Louis David

 Altri celebri nomi si riscontrano tra le opere della sezione tedesca, olandese e fiamminga con pezzi di Van Dyck, Rembrandt, Rubens (Ercole e Onfale, Maria de’ Medici a Marsiglia e altre opere) Vermeer (L’Astronomo, La merlettaia) e Dürer (Autoritratto con fiore d’eringio). Tirando le somme, il Museo del Louvre riesce ad esaudire in buona parte l’aspirazione iniziale a museo universale delle arti, conservando e aprendo al pubblico uno scrigno tale di opere, da rendere necessaria (e in attuazione) la progettazione di un secondo polo museale distaccato presso Lens, il cosiddetto Louvre-Lens, il cui completamento è previsto per la fine del 2012. Ad oggi, il Louvre rappresenta il museo più conosciuto e una delle collezioni d’arte più complete ed affascinanti al mondo.


Federica Gennari