Dall’altra parte dell’Oceano, è iniziata la grande festa del Carnevale di Rio de Janeiro, un appuntamento che ogni anno attira curiosi e turisti da tutto il mondo. Il motivo di tanto clamore è l’eccezionale clima che in questi quattro giorni di festa trasforma la città in un tripudio di colori, danze e festeggiamenti. Dobbiamo ricordare che, tradizionalmente, il carnevale segna l’inizio della Quaresima, il periodo di raccoglimento spirituale e purificazione antecedente la Pasqua cristiana: considerata l’ultima occasione di divertimento e di piacere prima dei quaranta giorni quaresimali, il carnevale viene tipicamente celebrato con i più diversi mascheramenti e più vari festeggiamenti. Il Brasile, stato a maggioranza cattolica, aderisce a questa tradizione e Rio l’ha fatta propria creando una grande macchina scenica che ogni anno raduna migliaia e migliaia di spettatori. Si tratta, in effetti, del carnevale più famoso al mondo, fama dovuta all’eccezionale ricchezza dei costumi e la magnificenza dei festeggiamenti: ogni anno le più celebri scuole di samba della città sfilano nel Sambodromo, davanti a tribune ricolme di turisti estasiati. Luci, musica e tanto movimento, nella più grande festa a cielo aperto: la fantasia della città carioca si riflette nei varipinti ed estrosi costumi, che non rinunciano mai a colori sgargianti, paillettes, soffici piume e forme voluminose. Ogni scuola si esibisce lungo il percorso secondo una propria coreografia, per un tempo totale di 90 minuti, durante i quali cerca di guadagnare l’assenso della critica, impegnata a giudicare costumi e danze. La parata finale è un previlegio esclusivo per quelle scuole giudicate migliori rispetto alle concorrenti. La gioia contagiosa del ballo e della musica trasforma il volto della città per ben 5 giorni, nei quali, quest’anno, l’Ufficio del Turismo locale prevede un’affluenza di 6 milioni di visitatori. Questa grande festa brasiliana affonda le radici nell’Ottocento, quando dall’Europa venne imporatata la moda delle feste mascherate, declinate poi al gusto locale: sul finire del secolo si diffusero le prime esibizioni pubbliche di gruppi cittadini (“blocos”), differenziati per costumi ed musiche. Il consolidamento di questa tradizione ha trasformato le sfilate in vere e proprie parate, organizzate sempre secondo il massimo sfarzo decorativo e coreografico, allo scopo di stupire e meravigliare giuria e spettatori. Naturalmente la straordinaria macchina del carnevale carioca necessita di una lunga preparazione, tant’è che i festeggiamenti si aprono in maniera informale a gennaio, con esibizioni di samba improvvisate agli angoli delle strade, soprattutto durante il week-end. In sostanza, la città sembra non trovare mai pace, vivendo in una perpetua e frizzante festa, battuta a ritmo di samba. Un carnevale che non è semplice sovvertimento delle regole o vuota spettacolarità, ma vera e propria “espressione di cultura”, così come è stato dichiarato con riconoscimento ufficialmente del governo.
Federica Gennari