Gli eroi a 4 zampe

La morte e la sofferenza sono uguali per tutti, anche per gli animali. Animali diversi, uniti dalla stessa sorte: uomini, cavalli, cani, muli, asini, maiali e piccioni hanno reso il medesimo servizio in proporzione alle proprie possibilità fisiche e natura, pagando spesso con la propria vita.

650 soldati sopravvissuti alla guerra si sono uniti per rendere omaggio agli oltre 8 milioni di amici a 4 zampe morti in guerra

Durante il conflitto, in tutta Europa, otto milioni di animali vissero, insieme a 60 milioni di soldati, tra fango e bombe. La metà di questi animali persero la vita per il freddo e la malnutrizione o per morte causata dalle armi.

Alla fine della prima guerra mondiale, 650 soldati sopravvissuti, si sono uniti per rendere “omaggio” agli oltre 8 milioni di cavalli, muli e asini, loro compagni a 4 zampe morti in battaglia.

Una colomba addestrata per rilevamenti fotografici

Il Sergente Stubby
Un mulo che trasportava le armi

Gli animali più utili sono stati i cavalli, buoi e muli per il trasporto e i cani per comunicare i messaggi. I muli e buoi erano fondamentali sulle montagne, infatti erano utilizzati per il trasporto di parti di cannone, munizioni, provviste ed acqua.

I cani erano usati per rilevare la presenza di gas tossici, ritrovamento dei feriti e per il ruolo di aiuto psicologico per i soldati.

Mentre i piccioni erano usati per mandare messaggi alle truppe e rilevare fotografie aeree con una macchina fotografica posizionata sul petto.

Ciascun animale da guerra era registrato in un apposito ufficio del registro e dotato di un libro militare, una targa e un’attrezzatura, come un vero soldato. Le imprese di alcuni sono talmente “umane” da renderli decorati e consentire il salto di grado.

Come accaduto ad un bull terrier dell’esercito americano, il Sergente Stubby, passato al livello sergente per avere contribuito alla cattura di una spia tedesca. In seguito divenne bravissimo a soccorrere i feriti e viene ferito da una granata al torace e a una zampa. Ricondotto in patria, il sergente Stubby poté godere di una vita serena presso la Georgetown Univeristy dove, dal 1921, fu la mascotte della squadra di football.

La presenza dell’amico a quattro zampe serviva anche sotto profilo terapeutico per i soldati. Perciò agli ufficiali statunitensi è consentito il diritto di tenere i cani.

Un’altro animale estremamente utile, per lo più sul fronte italiano, per i servizi di artiglieria alpina, è il mulo: forse l’unico mezzo trasporto in grado di percorrere i sentieri alpini. L’ultimo censimento parla di 520.000 capi presenti al fronte.