La mela della discordia pomo della discordia

La mela della discordia

Il Giudizio di Paride di Sandro Botticelli
Il Giudizio di Paride di Sandro Botticelli

In senso figurato, il termine di “la mela della discordia o il pomo della discordia” esprime un oggetto o un fatto che è motivo di disaccordo e di lite fra le persone. Le radici di questo termine, conosciuta agli antichi come “frutto della passione”, si trovano nella mitologia greca come causa dello scatenarsi della guerra di Troia.

Secondo la mitologia greca, la mela venne lanciata da Eris (la dea della discordia) sul tavolo dove si svolgeva il banchetto in onore del matrimonio di Peleo (Figlio di Eaco, re dell’isola di Egina, figlio di Zeus, e di Endeide, re di Ftia, in Tessaglia) e Teti (la più bella delle Nereidi, le ninfe dei mari figlie di Nereo e Doride, discendenti da Oceano), causando una lite tra tre dee presenti: Era (regina degli dei), Afrodite (dea della bellezza) e Atena (dea della saggezza).

Le nozze di Teti e Peleo, Jacob Jordaens, Museo del Prado
Le nozze di Teti e Peleo, Jacob Jordaens, Museo del Prado

La leggenda narra che il motivo di questo gesto da parte della dea Eris era causata dalla sua esclusione dal banchetto nuziale, così, furiosa, per vendicarsi, incise su una mela d’oro, presa nel giardino delle Esperidi, la frase “Alla più bella”, la famosa “Mela della Disputa”, e la lanciò sul tavolo del banchetto davanti a Era (regina degli dei), Afrodite (dea della bellezza) e Atena (dea della saggezza), dicendo che era un regalo alla Dea più bella presente alle nozze. Si generò una lite furibonda fra le tre dee, le quali si videro costrette a rivolgersi a Zeus (il capo di tutti gli Dei, il capo dell’Olimpo, il dio del cielo e del tuono, con simboli del toro, dell’aquila, della quercia e dell’olivo), che si astenne dal pronunciare il giudizio su chi fosse la più bella, perché avrebbe scatenato le ire delle “dee perdenti”. Così, Zeus affidò il compito Paride principe di Troia, un mortale abile e giusto nel giudicare.

Le tre dee, per influenzare il giudizio di Paride, promisero le seguenti ricompense:

  • Atena lo avrebbe reso sapiente e imbattibile in guerra, consentendogli di superare ogni guerriero;
  • Era promise ricchezza e poteri immensi, tanto che a un suo gesto interi popoli si sarebbero sottomessi, e tanta gloria che il suo nome sarebbe riecheggiato fino alle stelle;
  • Afrodite gli avrebbe concesso l’amore della donna più bella del mondo.

Infine, Paride scelse Afrodite che lo aiutò a rapire Elena, la donna più bella della terra, moglie di Menelao, re di Sparta; la causa scatenante della guerra di Troia. Ma rimase indelebile “il mito della mela”, seguita poi da “il mito del peccato alla tecnologia”.

 

Arman Golapyan