Pari opportunità? Ja danke!

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Il 22 novembre del 2005 in Germania si verificò qualcosa di simile all’abbattimento del muro di Berlino: la nomina a cancelliere (anzi sarebbe più corretto dire cancelliera) della signora Angela Merkel. Il muro ideologico abbattuto in quel giorno non è stato meno importante di quello fisico del 1989 perche la signora in questione è stata la prima donna a guidare una coalizione di governo nella storia della Germania. Potremmo soffermarci sull’operato passato e attuale della ferrea signora , accostata diverse volte alla Thatcher per la forza caratteriale della sua impostazione politica, ma quello che vale la pena sottolineare è quanta fatica in più costi ancora oggi ad una donna, fare le stesse cose degli uomini. Viviamo in un paese, l’Italia, dove ad esempio non abbiamo mai avuto una donna Presidente del Consiglio e a quanto ricordo le cariche più alte dello stato raggiunte, sono state quelle di Presidente della Camera dei Deputati (Nilde Iotti e Irene Pivetti) così come mai abbiamo avuto una donna Presidente della repubblica o del Senato. Parlando di classifica quindi le donne sono arrivate al massimo al numero tre nella scala gerarchica istituzionale. La cosa non sarebbe gravissima se non fosse il riflesso di una più vasta sottovalutazione e conseguente emarginazione della parte femminile della società in tutti i settori dirigenziali. Il famoso “tetto di vetro” che impedisce alle donne del nostro e degli altri paesi di emergere esiste eccome, ed è tanto reale che il nostro governo ha dovuto istituire addirittura una commissione per le pari opportunità per un uguale trattamento salariale ad esempio,in quanto le donne, a parità di prestazioni lavorative, vengono mediamente pagate meno degli uomini. Un’altra istituzione a favore delle donne è stata l’introduzione più volte osteggiata delle cosiddette “quote rosa”. E proprio sulle quote rosa si è verificato pochi giorni fa un duro scontro tra la commissaria europea alla Giustizia, Viviane Reding e la stessa Angela Merkel.La prima ha presentato una proposta di legge per l’introduzione di una quota del 40% di posti da riservare alle donne nell’ambito dei consigli di amministrazione delle circa 5.000 aziende quotate in borsa che fanno parte dell’Unione europea. In pratica la Reding vorrebbe una legge con efficacia sovranazionale mentre la Cancelliera tedesca è orientata per una gestione nazionale della questione. Donne al potere in giro per il mondo ce ne sono e la rivista Forbes ha pensato a stilare la tradizionale classifica delle 100 donne più potenti del mondo e sapete chi è la prima dal 2012? Si proprio lei: Angela Merkel, che ha spodestato nientemeno che la first lady americana Michelle Obama. 

Fabio D’Andrea