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BUCEFALO, IL CONQUISTATORE

Alessandro Magno e Bucefalo

Il suo nome significa “testa di bue”, dal greco βοῦς (boûs), bue, e da κεφαλή (kephalḗ).

La leggenda narra che vi fosse una sinergia speciale tra i due; a quanto pare i due erano nati nello stesso giorno, a distanza di dieci anni. Secondo il romanzo di Alexandre de Bernay noto come Alexandre de Paris, poeta francese del XII secolo, Alessandro Magno sfidò la sorte cercando di domarlo, quando per tutti era “l’indomabile”, a non appena Bucefalo vide il suo signore, si lasciò accarezzare con dolcezza e si lasciò cavalcare. Da quel momento, Bucefalo non si lasciò montare da nessun se non dal suo padrone, accompagnandolo per quasi vent’anni in tutte le battaglie di “conquistatore”, fino alla sua morte.

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Alessandro Magno e Bucefalo

Si narra che Filippo II di Macedonia (Pella, 382 a.C. – Aigai, 336 a.C.), padre di Alessandro Magno (Pella, 20 luglio 356 a.C. – Babilonia, 10 o 11 giugno 323 a.C.) acquistò da Filonico di Tessaglia il cavallo Bucefalo all’impressionante somma di 13 talenti. Ben presto si rese conto delle difficoltà di domare quel cavallo e pensò di restituirlo al precedente proprietario. Alessandro Magno fece infuriare il padre rimproverandolo di non sapere trattare l’animale e così il padre obbligò Alessandro ad accettare una scommessa di 13 talenti, il costo del cavallo.

Alessandro si era accorto che i cavallo aveva paura della propria ombra e di conseguenza lo mise in una posizione con il sole negli occhi, lo accarezzò e con un salto salì sulla sua groppa, vincendo la scommessa.

Da quel momento Bucefalo fu il compagno delle avventure di Alessandro Magno per circa vent’anni, fino alla battaglia dell’Idaspe del 326, in cui l’esercito di Alessandro Magno combatté contro l’armata del re indiano Poro, dove Bucefalo, in mezzo ai nemici, riportò ferite mortali, ma ciò nonostante riuscì a portare in salvo il suo cavaliere. Alla sera, coperto di sudore e di sangue, Bucefalo si stese al suolo e morì per le ferite ricevute all’età di vent’anni. Fu sepolto con gli onori militari e il luogo della sua sepoltura divenne il punto di partenza per la fondazione di una nuova città a lui dedicata, Bucefala o Bucefalia, oggi Jalapur.

 

Arman Golapyan