Cleopatra VII Thea Philopatore (Alessandria d’Egitto, 69 a.C. – Alessandria d’Egitto, 12 agosto 30 a.C.) fu l’ultima regina del Regno tolemaico d’Egitto e l’ultimo membro della Dinastia tolemaica. Sicuramente la più famosa di tutti i sovrani dell’Antico Egitto, anche se non l’unica sovrana, poichè regnava insieme al padre, al fratello, al fratello-marito e al figlio. Il nome “Cleopatra” significa in lingua greca “gloria del padre”.
Era una donna bellissima e una dei nemici più temuti e pericolosi, se non addirittura la più grande minaccia per la Repubblica romana. Cleopatra oltre che disporre di una grossa flotta, di un esercito potente e di un regno ricco di risorse, aveva dalla sua parte anche il suo grande fascino, grazie al quale aveva piegato al suo volere due tra i più grandi condottieri romani: Giulio Cesare e Marco Antonio.
Cleopatra visse una vita ricca di episodi: iniziati dalla morte del padre, avvenuta nel 51 a.C., quando venne costretta a sposare il fratello dodicenne Tolomeo XII con il quale ascende al trono. Il fratello- Marito però, al terzo anno di regno, incoraggiato anche dai suoi consiglieri, uno dei quali pare il suo anche amante, esilia la giovane sorella in Siria.
Dall’esilio Cleopatra riuscì organizzare l’arrivo di Giulio Cesare per rivendicare i propri diritti di regina. Cleopatra, nonostante la giovane età, era cosciente del proprio fascino, intelligenza e cultura. Era in grado di parlare dai sette ai dodici lingue, ed è la prima regina macedone ad imparare l’egiziano per poter governare meglio il suo popolo.
La storia dell’incontro trai due è ormai quasi leggenda: Giulio Cesare ufficialmente giunse in Egitto all’inseguimento di Pompeo, di cui gli viene fatta ritrovare solo la testa. Ad uccidere Pompeo sono stati i sicari del faraone Tolomeo che tenta in questo modo di ottenere i favori di Cesare. Ma Cleopatra riuscì a fare di meglio: a Cesare arrivò in dono un tappeto prezioso che cominciò a srotolarsi e dal tappeto uscì la splendida regina diciottenne.
Molto si è scritto sulla loro storia d’amore e persino molto favoleggiato. Sicuramente la loro unione è stato frutto d’interessi di tutte due. Roma era interessato ad un alleanza con l’Egitto per motivi economici e l’Egitto era interessato a Roma per il suo potere militare. Dalla loro relazione nasce anche un figlio, Tolomeo Cesare o Cesarione.
Cesare intanto sconfigge gli egiziani, uccise il fratello-marito e faraone Tolomeo XII e insediò sul trono proprio Cleopatra. Nel rispetto però delle tradizioni egiziane, Cleopatra dovette dividere il nuovo trono con il fratello minore Tolomeo XIV, che fu costretta a sposare. Una volta assicurata la stabilità del regno, si trasferì a Roma con il figlio e qui visse ufficialmente come amante di Cesare. L’intento politico principale di Cleopatra era quello di proteggere l’integrità del suo regno dal sempre più invadente espansionismo romano.
Dopo l’assassinio di Giulio Cesare, la situazione politica non consentì più a Cleopatra di rimanere a Roma, ed ella ripartì per l’Egitto. Cleopatra si legò a Marco Antonio, uomo esuberante e vivace che resta affascinato dalla regina egiziana e tra i due iniziò una relazione. Mentre si trovano alla corte di Alessandria ad Antonio giunse la notizia della morte della moglie Fulvia, responsabile di aver capeggiato una rivolta contro Ottaviano.
Antonio dovette tornare a Roma e, per rinsaldare il legame con Ottaviano, ne sposò la sorella Ottavia nel 40 a.C. Antonio però finì per tornare in Egitto, dove Cleopatra nel frattempo aveva avuto due gemelli, ai quali seguirà un terzo figlio. I due si unirono in matrimonio nonostante che Antonio fosse ancora sposato con Ottavia.
Cleopatra, da ambiziosa e scaltra regina qual’era, voleva costituire con Antonio una sorta di grande regno, la cui capitale doveva essere la più evoluta Alessandria d’Egitto e non Roma. Ella concede dunque ad Antonio l’uso delle milizie egiziane, con le quali egli conquistò l’Armenia.
Cleopatra venne nominata regina dei re, associata al culto della dea Iside e nominata reggente con il figlio Cesarione. Le manovre della coppia preoccuparono Ottaviano che indusse Roma a dichiarare guerra all’Egitto. Le milizie egiziane guidate da Antonio e quelle romane guidate da Ottaviano si scontrarono ad Azio il 2 settembre del 31 a.C.: Antonio e Cleopatra vennero sconfitti.
Nel momento in cui i romani giunsero ad espugnare la città di Alessandria, i due amanti si tolsero la vita per non cadere in mano ai Romani e non essere umiliati o torturati. Era il 12 agosto dell’anno 30 a.C.
Forse Antonio si suicidò a seguito della falsa notizia del suicidio della sua Cleopatra, la quale, a sua volta, si suicidò facendosi mordere da un aspide.
Gli storici moderni smentiscono tuttavia questa possibilità perchè Cleopatra era una grande esperta di veleni e sapeva che utilizzando quella metodologia la sua agonia sarebbe stata molto lunga. Probabilmente deve aver escogitato questa storia per apparire al suo popolo ancor più come la reincarnazione di Iside, ma deve essersi avvelenata usando una miscela di veleni preparata in precedenza.
Plutarco nel suo Vita di Antonio, racconta come Cleopatra decise di usare questo animale: «…Cleopatra raccoglieva ogni sorta di veleni mortali, tra i più forti che ci fossero, e di ciascuno di essi provava se erano efficaci e nello stesso tempo indolori, propinandoli ai detenuti in attesa di morire. Poiché vide che quelli istantanei procuravano una morte subitanea, ma dolorosa, e i più dolci non erano rapidi, provò gli animali, osservandoli di persona, mentre venivano applicati uno dopo l’altro. Fra tutti trovò quasi solo il morso dell’aspide, che induceva nelle membra un torpore sonnolento e un deliquio dei sensi, senza per questo arrecare spasimo o provocare gemiti; non appariva che un lieve sudore alla fronte, mentre le facoltà percettive svanivano, si rilasciavano dolcemente, e resistevano a ogni tentativo di risvegliarle e richiamarle in vita, come chi dorme profondo…».
Il figlio di Cleopatra, Cesarione, fu fatto giustiziare da Ottaviano, mentre i tre figli avuti con Antonio furono portati a Roma. L’Egitto divenne una provincia romana retta dal prefetto d’Egitto, funzionario di rango equestre. Ottaviano, ritornato a Roma per festeggiare il trionfo della spedizione egiziana, fece allestire su un carro un dipinto della bellissima regina, portandolo in trionfo attraverso le vie della città.
Nel 2010, lo storico tedesco Christoph Schaefer ha sfidato tutte le teorie sulla morte di Cleopatra: stabilendo che la regina in realtà fu avvelenata e morì per aver bevuto una miscela di veleni. Dopo aver analizzato i testi storici con la consulenza di tossicologi, Christoph Schaefer ha concluso che l’aspide (cobra egiziano) non avrebbe potuto causare una morte lenta e indolore, in quanto il suo veleno paralizza le parti del corpo, a partire dagli occhi, prima di causare la morte.
Christoph Schaefer e il suo tossicologo Dietrich Mebs conclusero che Cleopatra usò una miscela di cicuta, aconito ed oppio.
David Zahedi