“Coco Chanel ha creato la nuova uniforme della donna moderna”.
(la rivista Vogue, 1926)
“Non era una sarta, ma una creatrice di moda: ”Per prima cosa io non disegno” ripeteva: ”non ho mai disegnato un vestito. Adopero la mia matita solo per tingermi gli occhi e scrivere lettere. Scolpisco il modello, più che disegnarlo. Prendo la stoffa e taglio. Poi la appiccico con gli spilli su un manichino e, se va, qualcuno la cuce. Se non va la scucio e poi la ritaglio. Se non va ancora la butto via e ricomincio da capo… In tutta sincerità non so nemmeno cucire”. (Sofia Gnoli, Un secolo di moda italiana, 1900-2000, 2005, p.35)
“Finiva un mondo, un altro stava per nascere. Io stavo là; si presentò un’opportunità, la presi. Avevo l’età di quel secolo nuovo che si rivolse dunque a me per l’espressione del suo guardaroba. Occorreva semplicità, comodità, nitidezza: gli offrii tutto questo, a sua insaputa”. (Coco Chanel, Un secolo di moda italiana, 1900-2000, 2005, p.34)
“Fino a quel momento avevamo vestito donne inutili, oziose, donne a cui le cameriere dovevano infilare le maniche; invece, avevo ormai una clientela di donne attive; una donna attiva ha bisogno di sentirsi a suo agio nel proprio vestito. Bisogna potersi rimboccare le maniche”. (Coco Chanel, Storia illustrata della moda e del costume, 2001, p.222)
“Mi sono stancata di dover portare la mia borsa in mano […] quindi ho aggiunto sottili cinturini, cosicché possa essere usata come una borsa a tracolla”. (Coco Chanel, Handbags: What Every Woman Should Know, 2006, p.68)
Gabrielle Bonheur Chanel, nota come Coco Chanel (Saumur, 19 agosto 1883 – Parigi, 10 gennaio 1971), fondatore della casa di moda Chanel, è stata una celebre stilista francese, capace di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come figura fondamentale del fashion design e della cultura popolare del XX secolo.
Il genio della moda ebbe una infanzia molto umile e triste, trascorsa in gran parte in un orfanotrofio. La sua creatività e semplicità la portarono ad inventare uno stile di un nuovo modello femminile del ‘900, quello della donna dedita al lavoro, sportiva e pratica.
Nel 1908, inizia la sua carriera disegnando cappelli, prima a Parigi e poi a Deauville. In queste città, nel 1914, apre i suoi primi negozi, seguiti nel 1916 da un salone di alta moda a Biarritz. Il successo inizia negli anni venti, quando apre i battenti di una delle sue sedi in rue de Cambon n.31 a Parigi diventando un vero e proprio simbolo di quella generazione. L’apice della sua creatività arriva però negli anni trenta, dopo aver inventato i suoi celeberrimi e rivoluzionari “tailleur”, ispirati alla sobrietà della giacca maschile. Chanel, in sostanza, sostituì il vestiario poco pratico della belle èpoque con una moda pratica e comoda.
Nel 1916, Coco Chanel estese l’uso del jersey, un materiale a maglia molto flessibile, inizialmente usato solo per sottabiti ma successivamente per una grande varietà di tipi di vestiario, inclusi i vestiti semplici in grigio e blu scuro. Questa innovazione fu di così grande successo che “Coco” iniziò ad elaborare le sue celebri fantasie per i tessuti jersey .
Rivoluzionario fu anche l’uso della bigiotterie in perle, le lunghe catene dorate, l’assemblaggio di pietre vere con gemme false e i cristalli che hanno l’apparenza di diamanti. Questi diventarono accessori indispensabili dell’abbigliamento Chanel, segni riconoscibili della sua griffe.
Sostanzialmente Chanel ebbe il coraggio di proporre con estrema semplicità un vestiario di tipo tradizionale con spunti presi dal vestiario maschile che non diventava fuori moda con il cambiare di ogni nuova stagione. I suoi colori più comuni erano il blu scuro, il grigio e il beige, arricchiti con l’uso della bigiotteria, fondamentale per il suo innovazione di stile.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale costrinse Chanel a chiudere la sede di rue de Cambon, lasciando aperto soltanto il negozio per la vendita dei profumi.
Nel ’54, quando torna nel mondo della moda, a 71 anni, Chanel introdusse nuovamente il “tailleur di Chanel”: un giacca di stile cardigan e una gonna semplice e comoda, con una camicetta il cui tessuto era coordinato con il tessuto all’interno del tailleur. In questa secondo periodo di tailleur, la gonna era tagliata più corta e i tailleur erano fatti da un tessuto cardigan ben lavorato.
Dal 1921 al 1970, Coco Chanel si dedicò molto ai profumi, lavorando in stretto contatto con i creatori dei profumi, Ernest Beaux e Henri Robert.
Il suo mitico Chanel N°5, creato nel 1921 da Ernest Beaux, è stato espressamente creato dietro le indicazioni di Coco, La fragranza doveva incarnare un concetto di femminilità senza tempo, unica e affascinante.
Per la scelta del nome di questa fragranza, Coco Chanel trovava ridicoli i nomi altisonanti dei profumi dell’epoca, tanto che decise di chiamarla con un numero. Perché Chanel N. 5?
Perchè corrispondeva alla quinta proposta di Ernest Beaux. Questo anedotto conferma la sua semplicità e praticità del suo stile.
Indimenticabile poi, è stata la famosa risposta di Marilyn Monroe alla domanda con quale abbigliamento andasse a letto? La risposta fu: “Con due sole gocce di Chanel N.5″. La diva proiettò così, ancora di più, il nome della stilista e del suo profumo nella storia del costume.
Anche il flacone poi, assolutamente all’avanguardia, è divenuto famoso per la sua struttura essenziale e il tappo tagliato come uno smeraldo. Questo particolare ebbe un tale successo che, dal 1959, il flacone è esposto al MOMA di New York.
In sintesi, l’impronta stilistica di Chanel si fonda sulla apparente ripetitività dei modelli base. Le varianti sono costituite dal disegno dei tessuti e dai dettagli. Lei affermò: “la moda passa, lo stile resta”.
Dopo la scomparsa della stilista, avvenuta il 10 gennaio ’71, la Maison venne mandata avanti dai suoi assistenti, Gaston Berthelot e Ramon Esparza, e dalle loro collaboratrici, Yvonne Dudel e Jean Cazaubon, nel tentativo di onorarne il nome e di mantenerne il prestigio.
Nausica Baroni